In aula
Confindustria, verso la fusione, Livorno-Massa Carrara e Firenze
Il dialogo già avviato, l’operazione sarà conclusa entro fine anno
MASSA-CARRARA. Il confronto è aperto, la strada sembra segnata: Confindustria Livorno-Massa-Carrara farà una fusione con Confindustria Firenze. Negli ambienti economici e imprenditoriali delle tre province i rumors vanno avanti da tempo, l’indiscrezione è arrivata anche al Tirreno che ha trovato conferma e la può anticipare.
Le trattative, a quanto risulta, sarebbero a buon punto. La ratio della fusione sarebbe abbastanza semplice: unirsi per crescere, unirsi per essere più competitivi ed avere più peso specifico. Il soggetto che dovrebbe vedere la luce entro l’anno, massimo nei primi mesi del 2023, avrebbe il vantaggio di mettere in comunicazione diretta la Confindustria del capoluogo regionale con la Confindustria di due province dinamiche della costa in alcuni settori principalmente, ovvero la portualità a Livorno e il lapideo a Massa-Carrara. Due province votate all’export, come lo è anche per storia e tradizione Firenze. Un matrimonio “di interessi”, certo, perché l’obiettivo è creare sinergie, trovare obiettivi comuni, canali di crescita ulteriore, ma anche e soprattutto di peso specifico, come detto, a livello regionale: l’esempio, che si punta a superare, è quello di Confindustria Toscana Nord, quella che ha messo insieme Prato con Pistoia e Lucca. Ebbene, a conti fatti, secondo alcune proiezioni che poi nei prossimi mesi saranno esplicitate, il nuovo soggetto tra Firenze, Livorno e Massa-Carrara dovrebbe essere in grado praticamente in tutti i settori merceologici di primeggiare; ovviamente, non solo in quelli specifici e singolari delle città di costa, che in Toscana Nord non ci sono (come appunto la portualità, mentre il lapideo di Versilia e parte della Garfagnana non possono avere il peso di quello apuano), ma anche per gli altri settore chiave, come le costruzioni, la chimica ecc.
Certo, non si tratta di una “gara” per primeggiare. Ma certo, la circostanza non dispiace. Il dialogo a quanto risulta al Tirreno, tra la Confindustria di Costa presieduta da Piero Neri e quella fiorentina presieduta da Maurizio Bigazzi (che è anche presidente di Confindustria Toscana) è bene avviato e non dovrebbe avere intoppi, salvo sorprese.
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