Il Tirreno

La macchina e la sua filiera: «Richiesta alta di assemblatori»

La macchina e la sua filiera: «Richiesta alta di assemblatori»

Incontro al “Barsanti” di Massa organizzato dal Tirreno e Confindustria. Le aziende del settore agli studenti: «Fondamentale la lingua inglese»

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MASSA. «Abbiamo necessità di assemblatori, profili con una formazione tecnica, professionale per l’officina: ma poi l’opportunità è quella di una formazione – e quindi crescita – interna continua, con viaggi all’estero, per questo la conoscenza della lingua inglese diventa un aspetto rilevante all’interno del percorso professionale». Cambiano le parole, ma non il concetto, e lo ripetono Andrea Borzoni, ingegnere di Aero Alliance e l’ingegner Maurizio Olmi, di Gaspari Menotti Technologies srl.

Lo fanno di fronte alle classi dell’istituto “Barsanti” di Massa della dirigente scolastica Addolorata Langella, per i corsi di manutenzione assistenza tecnica (le quarte, A e B). L’occasione è quella del progetto sull’orientamento professionale organizzato da Il Tirreno in collaborazione con Confindustria Livorno Massa Carrara: “Filiere e territorio”, il titolo che condensa il famoso e simbolico “ponte” tra la scuola e il mondo del lavoro in un momento cruciale per il mercato e gli scenari economici globali, ma anche locali. Ogni incontro, imprenditori di un settore pronto a dialogare con gli indirizzi dell’istituto scolastico che a quel settore si avvicina maggiormente. Dal tessuto economico e imprenditoriale della zona fino ai profili maggiormente richiesti nel mondo del lavoro, passando per sostenibilità aziendale e ambientale e l’importanza delle materie e dei corsi “Stem”, acronimo che condensa gli indirizzi scientifico-tecnologici: queste le tematiche. Video, presentazioni, esperienze, racconti dirette di ciò che succede in azienda: il comparto d’altronde è quello per cui gli studenti, il prossimo anno, faranno la maturità. “E poi?” La classica domanda sul futuro, tra chi ha già le idee chiare, e chi no, a suon di dubbi, aspettative, orizzonti. E allora l’incontro è un modo per vedere cosa c’è al di là del ponte, quello tra scuola e mondo del lavoro, in un momento dove i profili tecnici sono molto richiesti dalle aziende.

E allora, prima è Lodovica Lazzerini (di Confindustria Livorno Massa Carrara) a spiegare degli istituti di specializzazione tecnica (www.itstoscani.it), opportunità per la formazione dopo la maturità: sette in Toscana – anche se, come detto, si sta lavorando pure a quello pensato per la nostra provincia – suddivisi per argomento e della durata di due anni; rivolto, dopo al diploma, a ragazze e ragazzi dai 18 ai 30 anni, il biennio è in collaborazione con enti, aziende, centri, istituzioni, tra 1200 ore in classe e 800 di stage per affinare quelle competenze tecniche necessarie. Dopo la presentazione dell’opportunità degli Its, spazio ai due esempi della giornata.

Le aziende, dunque, partendo dall’ingegnere Borzoni di Aero Alliance, la joint venture paritaria al 50% – ricordiamo – siglata nel 2019 tra Baker Hughes e GE Gas Power, divisione di General Electric, e nata per fornire a entrambe attività di ricerca e sviluppo, supporto ingegneristico, produzione di parti di ricambio, manutenzione e servizi post-vendita. In Italia, Aero Alliance opera attraverso l’entità legale Aero Service Technologies Italy Srl (Asti). In coda al 2021 gli impiegati si attestavano su quota 140: oggi sono saliti a 170 e nel biennio 2022-2023 le previsioni sono rimaste intatte dal taglio del nastro dei primi di marzo del maxi-stabilimento carrarese di viale Zaccagna: arrivare a 200 unità; senza – ovviamente – considerare l’intero indotto sul quale è difficile fornire numeri precisi, ma sicuramente parliamo di cifre importanti. Una crescita continua all’interno dei 16mila metri quadri di stabilimento – per la parte coperta – pronti a diventare più del doppio se consideriamo complessivamente l’intera area di viale Zaccagna. E allora dopo i video a tradurre attività e progetti in filmati, spiega direttamente Borzoni agli studenti: «Abbiamo più di 120 macchine, la maggior parte del personale è impiegato in officina. La formazione in azienda è continua, così come la crescita. Un aspetto importante è la comprensione della lingua inglese: il testo sui cicli di lavoro è per esempio in inglese, questo per farvi capire come sia rilevante. Abbiamo necessità di trovare assemblatori meccanici, profili che hanno un’impronta professionale-tecnica. Ovviamente le figure sono diverse e a seconda della formazione che hanno. Come ingegneri lavoriamo molto su meccanici, aeronautici, gestionali e chi si occupa della logistica. Si segue di fatto quello che è l’iter della macchina», riflette.

Che l’inglese faccia da utile passe-partout lo ribadisce nella successiva presentazione Olmi della storia azienda apuana: «Le conoscenze scolastiche non bastano. Abbiamo anche processi di formazione interna per la lingua, perché i nostri lavoratori viaggiano tra Brasile, Africa, India e Usa, nei mercati dove ci muoviamo maggiormente. C’è un ricambio generazionale importante e dobbiamo cercare e formare gli assemblatori del domani, profili sempre più difficili da trovare. Figure in grado di gestire l’intera filiera della macchina che va dall’ufficio tecnico ed elettrico alla progettazione, passando per la parte dell’officina, meccanica», fa notare. Tra un video e l’altro, si arriva alle domande. Il focus è sulla formazione: capire cioè come poter crescere e imparare, dopo il diploma, all’interno dell’azienda per inserirsi al meglio nei meccanismi. l

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