Il Tirreno

villafranca. La Cassazione ha annullato la condanna dell’ex senatore Lucio Barani e dell’ex dirigente dell’ufficio finanze del comune di Villafranca Alfeo Bragoni per i falsi rimborsi perché il fatto non costituisce reato.

La vicenda nasce quando il senatore socialista era primo cittadino del comune lunigianese nel periodo che va dal 2004 al 2009. Barani al contempo ricopriva anche la carica di parlamentare. Alcune spese di Barani, degli assessori e di un dirigente comunale erano finite sotto la lente d’ingrandimento. Si riteneva infatti che fossero stati spesi dei soldi pubblici per pagare delle trasferte motivate però non da ragioni istituzionali. Insomma, viaggi pagati con i soldi pubblici ma non per curarsi della cosa pubblica.

Gli episodi contestati risalgono, almeno gli ultimi, a dieci anni fa. Era il 2009 ed erano venuti fuori durante la campagna elettorale.

A fare scoppiare il caso l’esposto presentato da una lista concorrente che segnalava un utilizzo di risorse pubbliche smodato e poi rimborsato. Viaggi e spostamenti che secondo l’esposto arrivarono alla notevolissima cifra di 5 milioni di euro. Missioni in giro per la Lunigiana che, a loro dire, non avrebbero avuto giustificazione alcuna.

Dal Comune di Villafranca sarebbero arrivati alcuni rimborsi spese liquidati a Barani per diverse migliaia di euro. E nel processo inizialmente finiscono, come già detto, alcuni assessori e persino consiglieri comunali. È una bomba nel piccolo territorio lunigianese.

La procura sosteneva che ogni spesa doveva essere coperta dalla diaria parlamentare, cosa che hanno sempre sostenuto i difensori di Barani non poteva darsi così, dato che questa non copre tutte le spese.

In primo grado l’ex senatore era stato condannato, poi la procura aveva fatto appello e a Genova era stata riformulata la sentenza con una condanna. Annuallata infine dalla Cassazione. Barani era stato condannato a 3 anni, 2 mesi e 27 giorni di reclusione; condannato anche l’ex dirigente dell’ufficio finanze di Villafranca, Alfeo Bragani, a 2 anni e 27 giorni.

L’inchiesta della procura di Massa aveva preso le mosse nel 2010 dopo un esposto alla Corte dei Conti di Firenze che avrebbe rilevato movimenti di denaro sospetto dal Comune lunigianese quando era sindaco Barani. Tra i fatti contestati, rimborsi spese per trasferte, secondo le accuse non istituzionali, oppure doppi rimborsi a beneficio di Barani da parte sia del Comune che del Parlamento.

Soddisfazione dei legali dei due imputati che si erano sempre detti sicuri della bontà delle loro posizioni, nonostante la condanna della corte d’appello a Genova. —