Allarme della Provincia: "I soldi sono finiti". Il primo taglio, il Convitto dell'alberghiero
Niente contributo per gli alloggi degli studenti. Malatesta: "Se crolla un tetto ad una scuola non lo possiamo riparare"
MARINA DI MASSA. Il convitto dell'istituto alberghiero Minuto di Marina di Massa rischia di presentarsi al suono della prima campanella a settembre senza nessun ragazzo fuori sede. Non perchè all’alberghiero, fiore all’occhiello dell’offerta formativa della provincia, non ci siano iscritti per il prossimo anno accademico. No il problema sarà soprattutto per loro, per gli studenti. Perche ad oggi, la Provincia non ha i soldi per poter far fronte alla richiesta del gestore del convitto. Per dirla semplice, le casse dell’ente provinciale sono prosciugate, tagliare una via inevitabile e il convitto è uno di questi.
Quella che si figura per ora è un’ipotesi. Un’ipotesi che tuttavia rischia di trasformarsi in amara realtà per il provveditorato e per quei 95 posti letto che non ci saranno.
«Per effetto della Legge di Stabilità e del decreto Legge Delrio la Provincia deve dare al Governo circa 10milioni di euro. I lavori alla Camera dei Deputati sul DL. 113/2016 sugli “Enti territoriali” si sono conclusi mercoledì scorso e il bilancio della Provincia è stato adottato lunedì, (giovedì sarà sottoposto al parere dell’assemblea dei sindaci per poi tornare nel pomeriggio all’approvazione del consiglio provinciale) con 17milioni e 300 mila euro, circa, di entrate, la macchina amministrativa ha una spesa di circa 5mila euro. Ci vuole poco a fare i conti e a capire che i soldi non ci sono» a dirlo è lo stesso presidente della Provincia, Ugo Malatesta. E’ una delle conseguenze della riforma degli enti voluta dal Governo Renzi. Se fino al bilancio di quest’anno con un pianto e un lamento si è riusciti a far fornte alle spese, per il 2017 la Provincia tira i remi in barca.
Il barile è stato raschiato. In cassaforte sono rimasti solo gli spiccioli. Spiccioli che dovrebbero servire non solo alle spese ordinarie di competenza provinciale (si pensi, ad esempio, ai 700 chilometri di manutenzione stradale)ma anche a quelle “straordinarie”.
«C’è da sperare che nel prossimo inverno non arrivino nevicate eccezionali perchè non avremmo soldi per ripristinare eventuali danni causati dal maltempo». Malatesta non le manda a dire dietro. Il quadro che dipinge per il futuro di quei servizi e di quegli edifici che dipendono dalla Provincia è decisamente a tinte fosche.
Il primo a farne le spese sarà il convitto dell’alberghiero. Se la scuola iniziasse domani non potrebbero essere garantiti gli alloggi agli studenti fuori sede. “Fortunatamente” - si fa per dire - ci sono ancora quasi due mesi per trovare una soluzione in extremis. «La Provincia - ha spiegato Malatesta - ogni anno investe 125mila euro per la struttura ma questi soldi quest’anno non ci sono». Non solo i ragazzi saranno costretti a pagarsi di tasca propria l’alloggio (qualora mantenessero l’iscrizione, perchè c’è anche il rischio che decidano di cambiare scuola) ma quei circa 25 dipendenti che formano la “manodopera” che ruota intorno all’istituto, cuochi ed educatori ad esempio, resteranno senza lavoro.
Dipendenti. 25 dipendenti del convitto rischiano il posto ma potrebbero essere destinati ad essere molti di più. Gli istituti scolastici della Provincia non versano certo in uno stato di “buona salute”, nell’eventualità di interventi di urgenza non è detto che ci sarebbero le risorse per sopperire. A meno che non arrivano Comune e Regione a tendere a una mano.
L'alternativa. Un'ipotesi è utilizzare l'ex colonia Ugo Pisa per accogliere gli studenti. Lo conferma anche il sindaco di Massa, Alessandro Volpi che però mette la mani avanti.
Il recupero dell’ex colonia è argomento delicato ma questa è una situazione d’emergenza. «Se la Provincia non è in grado di pagare subito la richiesta del proprietario del convitto, dovremmo compensare in qualche modo».
Intende che subentrerà il Comune nella questione finanziaria del convitto? «Stiamo valutando varie opzioni, dialogando anche con la Regione. Anche ammettendo un superamento delle competenze ,e le casse comunali non godano di così ottima salute.
Quindi, quale futuro per gli studenti? «L’ex colonia è un’ipotesi ma il discorso è complesso. Stiamo pensando di poter indire un bando per trovare immobili e strutture disponibili e con i requisiti per ospitare gli studenti»
I tempi ci sono per l’iter necessario ai bandi di gara? «Serve auna soluzione nel breve tempo e volendo potremmo riuscirci. Credo che ci siano i tempi per poter far uscire un avviso pubblico e trovare una soluzione alternativa al convitto».
Insomma con molta probabilità ci sarà una sovrapposizione delle competenze, toccherà al Comune mettere una pezza e la Regione è chiamata ad intervenire. E a farlo in fretta.