Chirurgia, arrivano le valvole «Tech»
È una sperimentazione del Cnr di Massa e punta a superare gli interventi a cuore aperto
MASSA. Una valvola aortica polimerica di nuova generazione, impiantabile con tecniche di chirurgia mininvasiva attraverso un braccio robotico, è in corso di realizzazione nell'ambito del progetto ValveTech, di cui è coordinatore Giorgio Soldani, dell'istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Massa.
«ValveTech mira a superare l'intervento a torace aperto e guarda alla chirurgia mini-invasiva e alla realizzazione di una valvola personalizzata (custom-made) in base all'anatomia valvolare specifica del paziente» spiega Giorgio Soldani. «La valvola polimerica a corpo unico che abbiamo brevettato prevede ancora una protesi (stent) di supporto, come quelle tradizionali, ma è allo studio una nuova valvola dotata di uno stent flessibile, ripiegabile ed espandibile. Dal confronto tra i biologi esperti di biomateriali di Ifc-Cnr di Massa, gli ingegneri della scuola superiore S. Anna di Pisa, del gruppo EndoCAS-Centro per la chirurgia cssistita dal calcolatore dell'Università di Pisa e i cardiochirurghi della condazione Toscana G. Monasterio di Massa, è nata l'idea di sviluppare un braccio robotico in grado di raggiungere il sito di intervento e posizionare la valvola in modo sicuro, veloce ed efficace. La nuova valvola, in sostanza, dovrà garantire l'impianto della protesi senza punti di sutura e senza deterioramento dei lembi durante la fase di ripiegatura». Si tratta, dunque, di una tecnica all’avanguardia che va nella direzione della minima invasività per il paziente. «Queste valvole - spiega ancora il coordinatore dle progetto - sono pensate per ovviare a tutti i limiti e a le criticità dei dispositivi cardiovascolari attualmente in uso. Parliamo principalmente dell’obbligo di terapie anticoagulanti per le valvole meccaniche, di problemi di calcificazione e durata per le biologiche. E poi c'è il costo, considerevole, che il progetto ValveTech mira a contenere attraverso sia il materiale di impiego, un mix di policarbonato uretano e silicone, sia la tecnica di fabbricazione, che parte da calchi e prototipi attraverso la tecnologia spray». ValveTech ha vinto un bando Fas Salute della Regione Toscana ed è il prosieguo di un altro progetto, 3D valve, con cui è già stata realizzata una valvola cardiaca polimerica (vpc) a corpo unico su cui c'è già una domanda di brevetto italiano da poco esteso a livello internazionale, con titolari Cnr e Istituto Humanitas di Milano. L'interesse concreto di imprese o fondi di venture capital potrebbe essere cruciale per arrivare con successo alla sperimentazione clinica. Il progetto prevede un significativo investimento iniziale in tecnologia, che potrebbe essere ampiamente ripagato dai minori costi dei dispositivi realizzati e dalla minore invasività dell'intervento chirurgico. Il futuro va nella direzione di dispositivi biomedici sempre più personalizzati ed applicabili.