Monte Sagro, individuata strada delle cave
Manca lo studio di fattibilità che dia il via al progetto. La viabilità alternativa pronta entro un mese
FIVIZZANO. La strada è stata individuata, la modalità di realizzazione pure. Quello che manca è uno studio di fattibilità che dia il via al progetto. Ma la viabilità alternativa per le cave situate sul monte Sagro e sul monte Borla potrebbe essere già pronta entro un mese. Si tratta di un percorso che collega Campocecina alla zona industriale, in parte ricalcando la vecchia strada del Morlungo e in parte utilizzando le strade di arroccamento esistenti per qualche centinaio di metri. Un progetto che resuscita dal passato: ideato e poi dimenticato. La spesa - secondo gli uffici tecnici del Comune di Carrara - è di circa 300 mila euro, ma sarà tutta a carico dei titolari di cava, dal momento che la strada diventerà privata. Il Comune di Fivizzano - quello che incassa la tassa marmi - però pagherà la progettazione. «È l'unico modo - commenta il sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi - per evitare che l'attività si interrompa per sempre. Noi dobbiamo tutelare i lavoratori e, ad oggi, quelle cave non possono più lavorare».
Il problema, come noto, è lo smaltimento dei detriti. Di strade percorribili dai camion per portarli a valle non ce ne sono. Da una parte, lato comune di Fosdinovo, ci sono divieti di transito ai mezzi pesanti sulle due strade provinciali (tutto a causa di frane che la Provincia non ha soldi per ripristinare). Dall'altra, lato Carrara, un'ordinanza del sindaco vieta il trasporto del materiale detritico. La conseguenza è che in cava si sono accumulate montagne di detriti, nonostante Arpat lo vietasse. Tanto che a novembre dello scorso anno, l'ente Parco ha sospeso l'attività a una cava, la Castelbaita Fratteta della Walton srl, la quale, a gennaio 2016, ha anche presentato ricorso al Tar contro la sospensiva, perdendolo. Adesso sono a rischio chiusura anche le altre cave, per un totale di quaranta lavoratori. In passato il parco aveva promosso anche un progetto di installazione di frantoi mobili nell'area parco, che avrebbero permesso alle cave sul monte Sagro di frantumare i detriti direttamente in alta quota. Progetto naufragato e trasformatosi in un'altra proposta: quella di far ripassare da via Carriona (a Carrara) una dozzina di camion al giorno provenienti dal Sagro. Proprio quello che si era cercato di evitare con la realizzazione della Strada dei marmi.
«L'unica soluzione - continua il sindaco Grassi - è la realizzazione di questa nuova strada». Tutto sancito da un protocollo di intesa che verrà sottoscritto da Provincia, Parco Alpi Apuane, Comuni di Carrara e Fivizzano. A individuare la nuova viabilità è stato l'ente Parco. «In una prima bozza del protocollo era previsto che noi ci occupassimo anche dello studio di fattibilità - spiega il presidente del Parco, Alberto Putamorsi - ma non era di nostra competenza. Abbiamo però il compito di tutelare ambiente e abitanti. Noi ci siamo quindi limitati a individuare un corridoio dove secondo noi può essere realizzata la nuova strada senza che questa abbia un impatto sull'ambiente. Ma lo dirà il Comune se è fattibile».
Melania Carnevali