Origami di marmo, le sculture velate di Corinna Balloni
Massa Carrara, otto sue opere in esposizione, leggere quasi impalpabili, a Milano negli spazi del Fuorisalone
MASSA CARRARA. «Don’t be afraid, it’s only marble»: niente paura, è solo marmo, ma sembra carta, sottilissima, ripiegata seguendo la tecnica giapponese degli origami. L’idea è di una giovane artista massese, Corinna Natalia Balloni, che presenterà assieme al progettista Carlo Alberto Gasparini, che ha realizzato la parte “morbida” delle opere, i suoi otto origami di marmo al Fuorisalone di Milano, dal 14 al 19 aprile.
Otto sculture, realizzate con la Sa.ge.van Marmi, main sponsor, all’interno del laboratorio Costa, una piccola fucina di idee e innovazione incastonata alle porte di Carrara.
E’ questa un’altra bella storia, tutta al femminile, che porta fuori città arte e cultura del marmo apuano.
Le opere di Corinna riproducono in tutto e per tutto, in maniera straordinaria, gli effetti della tecnica giapponese degli origami su carta, ma sono realizzate in pregiato marmo statuario e paonazzo.
Sono leggerissime, sottili tanto da sembrare carta, a tratti trasparenti, delicate e impalpabili e rappresentano le classiche icone degli origami giapponesi: il coniglio, simbolo di immortalità e sacrificio, la barca, distacco dalla realtà e delle cose terrene, il pavone, regale e puro di intenti, il colibrì, simbolo dell’amore per la vita.
Non è soltanto semplice riproduzione di piccoli fazzoletti di carta, seppur difficile, nella spasmodica ricerca della perfezione, dell’impalpabilità, della trasparenza e dell’armonia delle forme; è anche studio della «tradizione orientale- spiega Corinna- che attribuisce un grande potere al concetto sacro degli origami. Sono legati- continua l’artista- alla religione shintoista, e affondano le loro radici nella letteratura popolare. Persino la grammatica ne rileva il carattere eccezionale: la parola stessa deriva dall'espressione O-ri, letteralmente "piegare", e Kami che, ovviamente, significa "carta"; gli oggetti riprodotti hanno in loro un significato profondo legato a doppia mandata alla pronuncia molto simile che le parole carta e dio condividono nella lingua giapponese. Sono rimasta affascinata dagli origami che hanno in loro un sacro potere, tradotto in capacità taumaturgiche non indifferenti».
C’è poi l’idea di un qualcosa di sottile, delicato, laddove la carta degli origami risulta quasi setosa, da riportare al marmo, pietra dura e invincibile che le deve assomigliare.
«Una bella sfida partita per caso- continua l’artista- con l’obiettivo di guardare sempre oltre, di non fissarci con le ovvietà; trasformare il marmo in sculture origami è a tutti gli effetti una sfida che ha dell'incredibile, dove volontà e difficoltà si intrecciano continuamente in una lotta serrata».
Sembrava quasi un’operazione impossibile da riprodurre nel marmo, quella di piegare e ripiegare la carta, ma Corinna c’è riuscita e porterà a Milano, in via Montegrappa, location dell’ambito Fuori Salone, la sua “Origami evolution” . «Da secoli il marmo rappresenta il nostro paese, nelle sue opere più riconosciute e monumentali - si legge nel comunicato diffuso per Origami Evolution dai due artisti-; abbiamo il compito di raccontare storie, idee, oggetti attraverso questa difficile pietra e l'esaltazione di un "made in Italy" che da secoli ci differenzia».
Marmo e soprattutto arte che ancora una volta ben rappresenta lo spirito creativo, artistico come artigiano, della nostra terra.
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