Il Tirreno

La ex Cjmeco fa ancora paura non solo alla gente di Pallerone

La ex Cjmeco fa ancora paura non solo alla gente di Pallerone

Affollato incontro organizzato da «Idee in comune» sulla pericolosità dell’area industriale in disuso Matteo Lupi e Maria Grazia Lombardi puntano il dito sulle 50mila tonnellate di rifiuti della discarica

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AULLA. Una cinquantina di persone ha affollato martedì sera l'oratorio di Pallerone per partecipare all'incontro convocato dal gruppo "Idee in Comune". A rappresentare il gruppo erano i due consiglieri comunali di opposizione Matteo Lupi e Maria Grazia Lombardi e il tema principe era rappresentato dalla ex Cjmeco, la discarica che si staglia con le sue 50mila tonnellate di rifiuti in località Colombera, dove si sviluppò un incendio che seminò paura nella popolazione il 16 dicembre 2013.

Ad aprire la serata era Maria Grazia Lombardi, la quale ha tracciato un excursus della triste storia della ex Cjmeco, partendo dal 1997, anno in cui la vicenda aveva inizio, senza dimenticare di fare alcuni nomi: «La Cjmeco srl era una ditta di stoccaggio, cernita, trattamento e recupero rifiuti, il cui titolare era Mario Lucà, ma anche Gianni Lucà e Cristina Lucà, e ad autorizzarla è stato il sindaco di Aulla a quel tempo, ovvero Lucio Barani, il quale ha dato parere di fattibilità, dando il via libera all'attività dell'azienda perché si diceva che poteva dare molti posti di lavoro. Alla fine sono rimaste 50mila tonnellate di rifiuti, di cui l'80% a cielo aperto, il resto dentro i capannoni, facilmente incendiabili, con eternit e poi il sommerso che non possiamo sapere».

A un certo punto nello schermo dietro le sue spalle comparivano le faccine degli ex sindaci Lucio Barani e Roberto Simoncini e dell'attuale sindaco Silvia Magnani, circondate da cuoricini, con le coppie che scoppiano e si ricompongono a significare le alleanze variabili e in divenire di questi ultimi anni. Infine, Maria Grazia Lombardi ricordava la campagna elettorale dello scorso anno, in particolare l'episodio dei manichini impiccati trovati dentro la ex Cjmeco, e poi passava la parola a Lupi, secondo il quale «a smuovere le acque nella vicenda Cjmeco è stato l'incendio del dicembre 2013 durante la gestione commissariale del Comune».

Lupi ha, quindi, menzionato la causa legale fra il Comune e il Demanio, vinta, per ora, dal Demanio, rivendicando a "Idee in Comune" il merito di avere stimolato l'amministrazione comunale, «che, però, non ci dà tempi certi sulla rimozione dell'amianto, con la proroga dell'ordinanza che ancora non è stata emanata. Quindi, presumibilmente fino a giugno non si parlerà di gara per la rimozione dell'amianto alla ex Cjmeco, con i lavori che inizieranno, forse, a fine anno». Lupi accennava anche alla spinosa vicenda legata a Pallerone 2000, la società che doveva letteralmente preparare il terreno alla reindustrializzazione dell'ex polverificio di Pallerone, sottolineando che «il Comune di Aulla ha fatto un mutuo per le opere di urbanizzazione, altrimenti la Regione Toscana avrebbe voluto indietro il finanziamento». In conclusione, dal pubblico si levavano alcune richieste, in particolare quella di sollecitare la Procura a intervenire nuovamente, e alcune preoccupazioni, come quella legata a una eventuale alluvione a Pallerone che potrebbe trascinare i rifiuti fino alla costa.

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