Lucchese, oggi il fallimento: 15 giorni per salvare la C. Gli scenari possibili
Il giudice delegato Ricotti si è riservato, ma la strada è segnata All’udienza Grassi (Affida srl) e Mancini (in videoconferenza
LUCCA. Nella giornata odierna il tribunale fallimentare (presidente Giacomo Lucente, giudice Giampaolo Fabbrizzi, giudice delegato Maria Grazia Ricotti) attraverso la declaratoria sanciranno il quarto crac nella storia della Lucchese che domenica compie 120 anni. Una decisione scontata dopo l’udienza prefallimentare di ieri mattina – iniziata alle 9,30 e conclusa alle 10,20 – al termine della quale il giudice delegato si è riservato ogni decisione attraverso un confronto con l’organo collegiale. Per la procura – rappresentata dal sostituto Enrico Corucci – e per il legale l’Aic la strada della liquidazione giudiziale è l’unica percorribile in considerazione del grave dissesto economico (oltre 4 milioni) in cui versa il club rossonero.
Una strada segnata e già nella tarda mattinata arriverà la sentenza che staccherà la spina alla Lucchese 1905 e lascerà spazio all’autorità giudiziaria e agli investigatori (Guardia di Finanza in testa) per riavvolgere il nastro dei vari passaggi proprietari e individuare i possibili responsabili dei reati di bancarotta e di eventuali falsi e distrazioni fallimentari.
Cosa accade in udienza
All’udienza di ieri mattina oltre al sindaco revisore Liban Varetti e a un suo consulente, all’ufficio del pubblico ministero e ai legali dei soggetti che avevano presentato istanza di fallimento c’erano anche il sindaco Mario Pardini e il vice Fabio Barsanti in rappresentanza delle istituzioni. Con loro le parti interessate: da un lato Stefano Grassi e un altro socio per “Affida srl” – che aveva assunto un impegno scritto non vincolante e condizionato dalla permanenza in serie C – e dall’altro il presidente della Lucchese, Benedetto Mancini, che aveva acquistato “Sanbabila” (che ha in pancia il club rossonero) alla cifra di un euro, collegato in video conferenza. Poi un numero imprecisato di persone (una ventina e tra questi i calciatori Fedato e Coletta che avevano contratti ancora in essere) che, in modo irrituale, si trovavano all’interno dell’aula del giudice Ricotti. Mancini – che ha assunto il ruolo di amministratore delegato rilevando Nicola D’Andrea (nulla l’assemblea con cui c’è stata la nuova nomina, perché non vi ha partecipato come impone la legge il sindaco revisore Varetti) – ha accampato scuse risibili e che non sono state prese in considerazione. Accusando il tecnico e la squadra di averlo aggredito verbalmente al suo arrivo, sostenendo di non aver avuto la documentazione necessaria per effettuare i versamenti ma di essere pronto il 31 maggio a pagare quanto era dovuto. Per quanto riguarda la posizione di “Affida srl”, primo sponsor della Lucchese, non è stata depositato alcuna documentazione. Forse la società finanziaria – che ha ricevuto investimenti da Cloud Care, società controllata da Investcorp, un fondo del Bahrain – vuol conoscere l’importo complessivo del debito della società prima di mettere mano al portafogli.
Tempi e ipotesi future
Suggestiva quando pericolosa l’ipotesi dell’esercizio provvisorio. Perché con la dichiarazione di liquidazione giudiziale automaticamente scatta la revoca all’affiliazione. I tempi quindi sono strettissimi. Appena nominato il curatore fallimentare (che avrà 48 ore per accettare l’incarico) e potrà avvalersi di altri professionisti (esperti e periti) acquisire documentazione contabile per individuare i debiti, “identificare” i creditori (elenco dei clienti e dei fornitori) e informarli dell’avvio della procedura e fissare l’udienza per l’esame dello stato passivo. Ma nel caso in cui vi sia già un acquirente potrà fissare un’ asta per l’acquisizione del club e contestualmente dovrà essere costituita una società ex novo che surroghi la Lucchese 1905 e possa poi iscriversi in C dopo il pagamento dei debiti sportivi e di parte dei debiti con l’Erario (poco più di due milioni). Il tutto entro e non oltre la mezzanotte del 6 giugno. I tempi quindi sono strettissimi e le possibilità davvero minime. L’alternativa per evitare l’Eccellenza? L’acquisizione del titolo del GhiviBorgo in serie D visto che la società della Media Valle sta trattando con il Viareggio perché vuol dismettere l’attività. In quel caso i tempi sarebbero molto più ampi: sino al 30 giugno.