Porcari, è conto alla rovescia Moretti: «Vogliamo le regionali»
La formazione Juniores veleggia in testa alla classifica davanti a Calci e Vorno. Il mister si racconta: «Il Napoli di Sarri un modello ma la duttilità è un valore»
PORCARI. Dopo i recenti e importanti successi, freme l’attesa per le ultime sfide in campionato della formazione Juniores del Porcari, che veleggia in testa alla classifica davanti al Calci e al Vorno. La pratica per la vittoria del campionato e la conquista delle regionali potrebbe chiudersi già domani, quando a Porcari arriva proprio il Calci. Così il tecnico Paolo Moretti: «L’obiettivo della società è chiaro – dice – vogliamo disputare il campionato regionale nella prossima stagione. Il margine di vantaggio sulle dirette rivali non è ancora tale da consentirci di festeggiare, quindi dobbiamo continuare a giocare e fare punti. Io, lo staff e i calciatori vogliamo fare un bel regalo ai dirigenti e al presidente Silla, che ringraziamo per l’opportunità ricevuta». Il 44enne tecnico si presenta così al grande pubblico: «Ho giocato in Serie D con il Camaiore, dove ho esordito all’età di sedici anni. Ero una seconda punta chiamata a fare spazio e ad affiancare un centravanti di ruolo. Ho giocato per una stagione come spalla di Vitaliano Bonuccelli, un totem tra i centravanti di queste categorie. Dopo i primi acciacchi fisici e qualche delusione, ho appeso le scarpette al chiodo e intrapreso la carriera di allenatore nei settori giovanili di Fiorentina, Pisa e Lucchese. Sono stato poi match analyst per le squadre giovanili dell’Empoli».
I rimpianti hanno rafforzato il carattere di mister Moretti: «Ho iniziato presto a giocare in un campionato importante come quello di Serie D, poi qualche infortunio e qualche delusione per il ritorno nella categoria juniores mi avevano rattristato al punto da restare demotivato e decidere di smettere. Ai miei calciatori parlo spesso di questo mio errore e parto da questa esperienza personale per dire loro di non mollare di fronte alle prime difficoltà. Il calcio è fatto di momenti meno favorevoli e di qualche delusione, ma se ne esce con sacrificio e pazienza».
Dopo aver conseguito il “patentino” Uefa B, Moretti ha proseguito con lo studio della tattica. «Credo molto nella duttilità di un tecnico – dice –. Sono un tifoso del Napoli, rimasto incantato dal gioco degli azzurri nel periodo di Maurizio Sarri. Un triennio che entrerà nella storia di noi tecnici nonostante non abbia portato agli azzurri alcun trofeo. Non è un caso se ottenuto la laurea in Scienze motorie discutendo una tesi sul 4-3-3. Nelle categorie in cui alleno non sempre è possibile applicare questo tipo di gioco. Per questo la duttilità è una qualità: bisogna sapere utilizzare vari moduli, perfino la difesa a tre, utile nei momenti di sofferenza e di pressione avversaria. Non escludo, come accaduto nelle ultime sfide, nemmeno un centrocampo a rombo con due attaccanti, di cui uno viene incontro mentre l’altro cerca la profondità».
Non c’è solo il calcio nella vita di Paolo Moretti: «Sono personal trainer – racconta – curo allenamenti specifici per il recupero da infortuni o la correzione della postura. E poi c’è la famiglia: mia figlia Alice mi segue in tutte le partite e con passione le commenta e dispensa consigli. È la mia prima tifosa».