Il Tirreno

Lucca

LUCCHESE  

Frigerio, il mediano che s’ispira a Iniesta è a caccia del primo gol nei professionisti

Luca Tronchetti
Frigerio, il mediano che s’ispira a Iniesta è a caccia del primo gol nei professionisti

Adora pescare e cercare i funghi nei boschi: «Sogno di emulare il mio amico Pobega: debuttare in A e segnare a raffica»

30 dicembre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





Luca Tronchetti

LUCCA. La costanza e l’umiltà sono un marchio di famiglia. E alla fine il duro lavoro paga e ti ritrovi a giocare nei professionisti con indosso la maglia dello stesso colore della tua squadra del cuore. Marco Romano Frigerio, 20 anni, doppio nome da gladiatore romano e cognome tipico della gente di Brianza, è l’under con più presenze nella Lucchese dopo aver militato dall’età di 10 anni nel Milan al termine di un provino a Gualdo Cattaneo in Umbria: «E pensare che mio babbo Paolo non stava bene e non voleva nemmeno portarmi a quel camp estivo. – dice Frigerio, rossonero nell’anima – Invece Angelo Carbone, ex centrocampista del Milan e responsabile della scuola calcio, mi prese subito in considerazione e a venni tesserato nonostante il veto di alcuni dirigenti della Vis Nova Giussano – la mia vera squadra dopo i primi calci all’Oratorio San Rocco di Mariano Comense, il paese sul lago di Como dove vivo con i genitori – visto che il club si allena a Vismara ed è gemellato con l’Inter. Alla fine con i nerazzurri è andato mio fratello maggiore Matteo che ora gioca nel Mariano Comense e che al calcio ha preferito gli studi universitari. Intendiamoci, non è che io non penso a studiare. Mi sono iscritto on line a scienze motorie sport e football management anche perché a fine carriera vorrei restare nel mondo del calcio che è la mia vita». A Frigerio nessuno ha regalato niente. Ha compiuto il percorso del settore giovanile arrivando alla Primavera del Milan e guadagnandosi la convocazione, senza debuttare, con la prima squadra di Stefano Pioli: «Ho sempre lottato ogni anno e con qualunque allenatore per guadagnarmi il posto. I miei genitori non mi hanno mai messo troppa pressione e quando a mio babbo, che lavora come rappresentante di mobili, credeva lo prendessero in giro quando gli dissero che ero molto bravo e potevo diventare un professionista. Mia mamma Monica, casalinga e che non si era mai appassionata al calcio, oggi è la mia prima tifosa». Frigerio a Lucca ci arriva quasi per caso: «Devo ringraziare il mental coach del settore giovanile del Milan, Andrea Pecciarini. Lui conosceva Guido Pagliuca e quando si è presentata l’occasione di venire a Lucca a giocare è stato determinante nella mia scelta. Mi ha convinto sostenendo che, per le mie qualità di centrocampista a cui piace giocare palla a terra, il mister era l’ideale e avrei trovato spazio. Ed è andata proprio così. É un tecnico di grande valore che potrebbe tranquillamente allenare in B. A volte può sembrare un po’ brusco, ma in realtà è trasportato da una genuina passione che trasmette a noi giocatori. Lucca poi è una città fantastica. Abito a San Concordio vicino alla stazione e a un passo dal centro e dalle Mura. Sono lombardo e provengo dal campionato Primavera: non mi aspettavo un tifo così caloroso con gente molto espansiva che ci segue in tutta Italia». Il suo idolo non è un calciatore del Milan: «Stravedo per il campione spagnolo Andres Iniesta. Invidio il suo senso della posizione, la sua velocità e soprattutto la sua freddezza sotto porta. Ecco, lì devo migliorare molto. Quest’anno ho avuto ghiotte occasioni per segnare il mio primo gol tra i professionisti, ma la traversa, il portiere o la mia scarsa precisione me lo hanno impedito. Devo essere più cattivo e determinato come il mio amico Pobega, compagno di squadra nelle giovanili e oggi titolare nel Torino. Lui ha debuttato in A e sta segnando a raffica: di ginocchio, di rimpallo, in tap in».

Oltre al pallone Frigerio coltiva l’hobby della pesca e quando il tempo glielo consente si avventura nei boschi a caccia di funghi: «Dicono che la pazienza è un mio grande pregio. Vorrà dire che nel girone di ritorno lavorerò di più per farmi trovare pronto all’appuntamento con il gol per regalare punti playoff alla Lucchese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni