Lucchese, crac di oltre 4 milioni e per adesso sono 60 i creditori
Mancano le domande di ammissione al passivo dei calciatori
LUCCA. Entro martedì 7 ottobre dovranno pervenire in tribunale le domande di ammissione al passivo dei creditori della Lucchese 1905 – dichiarata fallita con sentenza il 22 maggio scorso – visto che il curatore fallimentare Claudio Del Prete depositerà il progetto dello stato passivo il 20 ottobre e l’udienza è stata fissata per il 7 novembre di fronte al collegio del tribunale fallimentare e al giudice delegato Giacomo Lucente.
Sessanta creditori
A oggi sono 60 le domande di ammissione allo stato passivo fatti pervenire in cancelleria e allo stato degli atti mancano ancora quelle di tutti i calciatori che hanno fatto parte della rosa della rossonera nella stagione 2024-25 e dei componenti dello staff tecnico. Ergo il numero dei creditori si avvicinerà alle 90 unità. In prevalenza persone fisiche, ma anche società che nel corso della gestione Bulgarella e seguenti non hanno percepito un euro. Sino allo scorso febbraio nove tra aziende di trasporto, società alberghiere e di ristorazione, imprese che si occupano della cura del manto erboso e professionisti avevano presentato in tribunale altrettanti decreti ingiuntivi (sette nel 2024 e due nei primi 58 giorni del 2025 per complessivi 100mila euro). E soltanto alcune delle nove persone fisiche o giuridiche – a cui i giudici avevano riconosciuto la validità del credito – hanno ottenuto solo in parte le spettanze. Gli altri soggetti – una cinquantina – si sono rivolti al tribunale con grave ritardi sperando, dopo che more solito la politica riuscisse nella mission impossible di salvare la Lucchese evitando che precipitasse nei dilettanti. I creditori chirografari, come sempre è accaduto nei quattro crac in 17 anni, anche stavolta non potranno riprendersi un euro delle spettanze dovute.
Buco di oltre 4 milioni
Mancano ancora tutte le insinuazioni al passivo dei calciatori e dello staff della Lucchese 1905, ma con ogni probabilità il buco supererà i quattro milioni. Una cifra che soltanto un fondo estero (il tanto ventilato Bahrein) se veramente interessato avrebbe potuto sborsare per evitare il fallimento di un club di serie C. Nel fallimento della Lucchese di Hadj il buco fu di 7,4 milioni e i creditori furono 134, in quello della Lucchese del tandem Valentini-Giuliani l’ammontare del crac-bis fu due milioni e mezzo (1 milione e 700 riguarda i creditori privilegiati, oltre 700 i chirografari) e infine sul crac-ter della Lucchese di Moriconi era poco meno di 2,5 milioni con 72 creditori ( un milione 986mila crediti privilegiai, 514mila chirografari).
La nuova società
Il primo approccio della società di patron Matteo Brunori con il curatore fallimentare è stato positivo. Attraverso l’uomo di fiducia Emiliano Santoro la Lucchese Calcio ha pagato regolarmente l’acquisto di tutti i beni mobili allo stadio(mobili, lavatrici, trattorini, computer, un’auto e televisori) per un importo di 34mila euro più Iva. l