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Lucca, assolto il sindacalista Cub Regali: «Non diffamò l’azienda dei trasporti»

di Pietro Barghigiani

	L'inviata di Striscia la Notizia Chiara Squaglia con il sindacalista Giovanni Regali
L'inviata di Striscia la Notizia Chiara Squaglia con il sindacalista Giovanni Regali

All’inviata di “Striscia la Notizia” raccontò di bus rotti e in fiamme

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LUCCA. Una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.  È quella pronunciata dal giudice Gianluca Massaro nei confronti di Giovanni Regali, sindacalista della Cub Trasporti e dipendente di Autolinee Toscane che nel maggio 2018 denunciò all’inviata di Striscia la Notizia Chiara Squaglia le condizioni dei bus usati da studenti e pendolari. Un racconto di disagi e mal funzionamento dei mezzi che i vertici della società, all’epoca Ctt Nord, interpretarono come un’azione diffamatoria. Di qui la querela e il rinvio a giudizio per un processo in cui il sindacalista, assistito dall’avvocato Gabriele Dalle Luche, si è difeso sostenendo le ragioni di una critica oggettiva priva della volontà di accusare gratuitamente e senza riscontri l’azienda di trasporti.

Quello che Regali aveva detto nel programma di Canale 5, visto da milioni di persone, altro non era che una sintesi degli impasse recenti di cui avevano fatto le spese gli utenti dei bus con ritardi e disagi.

La “colpa” di Regali, secondo l’azienda che si è costituita parte civile chiedendo la condanna dell’imputato sarebbe stata quella di gettare un discredito sulla società mettendo in dubbio la sicurezza dei veicoli.

Una tesi che il giudice ha respinto. In attesa delle motivazioni, la formula «non aver commesso il fatto» lascia intendere che le dichiarazioni di Regali siano state lette come una critica legittima nell’ambito della sua attività sindacale.

La premessa per arrivare a Striscia la Notizia non erano solo i disagi quotidiani sulle linee tra Piana lucchese e Garfagnana. In quel periodo da due bus (uno a Castelnuovo e uno in viale Carlo Del Prete) si era sprigionato un principio d’incendio. Alle domande di Chiara Squaglia, il sindacalista aveva risposto: «Ci sono arrivate diverse segnalazioni come l’incendio di un mezzo a Castelnuovo Garfagnana che portava gli studenti a Barga. Un altro mezzo ha perso gasolio causando incidenti tra auto sul tratto di strada interessato».

Frasi ritenute diffamatorie dall’allora Ctt Nord e poi anche da Autolinee Toscane, società subentrata nella gestione del servizio, ma che in Tribunale non sono state considerate un reato avendo messo in fila solo i fatti di cronaca avvenuti su strada.

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