Internet e telefoni vanno in tilt, i Comuni: ora basta disservizi
Le accuse di scarsa manutenzione e lavori mal gestiti
LUCCA. In un momento storico in cui non si può più vivere senza accesso a Internet o alla rete telefonica, ogni disagio o interruzione legato a questi servizi, ormai essenziali per la vita quotidiana, porta conseguenze gravi. Oggi non si riesce a fare nulla senza una connessione: per lavorare, studiare o anche solo gestire le piccole necessità di ogni giorno serve una linea funzionante. Per questo motivo ieri, a palazzo Ducale, sede della Provincia di Lucca, si sono riuniti i Comuni di Porcari, promotore dell’iniziativa, Altopascio, Camaiore e Pescaglia. L’obiettivo: fare fronte comune contro i disagi e i malfunzionamenti che da tempo colpiscono il territorio.
«Siamo qui per affrontare insieme disagi non più accettabili, causati da scarsa manutenzione, cantieri gestiti male e mancanza di comunicazione tra le ditte incaricate e gli uffici tecnici dei Comuni – ha dichiarato l’assessore di Porcari, Simone Giannini – L’innovazione è un’opportunità di crescita, ma non può trasformarsi in un problema». Le criticità, denunciano gli amministratori, sono iniziate dopo il bando Pnrr “1 Giga” e sono ormai diffuse: negozi senza linea per settimane, scuole impossibilitate a gestire i servizi pre-scuola, cittadini costretti a convivere con interruzioni fino a venti giorni. A ciò si aggiunge la cattiva gestione dei cantieri, spesso lasciati in condizioni precarie.
Il problema tocca anche le aree rurali, come evidenziato dall’assessore di Camaiore, Iacopo Menchetti: «In un episodio recente quattro centrali telefoniche che alimentano diversi Comuni sono rimaste isolate per oltre due giorni, con danni pesanti all’economia locale. Ci eravamo detti che il futuro sarebbe stato il lavoro da remoto, ma la tecnologia, quando è arrivata, non ha garantito servizi accettabili. Il sistema sembra fatto per non funzionare, tra subappalti infiniti e responsabilità confuse. Per questo abbiamo chiesto al prefetto l’apertura di un tavolo di confronto, che ancora non è stato convocato». Ci sono stati addirittura episodi di prolungata assenza dei servizi, tanto da portare ad alcuni preavvisi di licenziamento nei confronti di persone impossibilitate ad assicurare la reperibilità da casa. Anche la sindaca di Altopascio, Sara D’Ambrosio, ha denunciato le difficoltà di gestione: «Il cittadino spesso si trova rimbalzato tra Comune e gestore: a noi viene chiesta spiegazione dei ritardi, ma una volta autorizzati i lavori il nostro ruolo è terminato. Eppure, i fornitori scaricano le responsabilità sugli enti locali. Tutto per la mancanza di un chiaro meccanismo nel funzionamento della filiera che sta dietro a un investimento strategico».
A Pescaglia la situazione non è migliore. «In un solo chilometro di strada per la posa della fibra abbiamo avuto cinque ditte diverse – ha raccontato il sindaco Andrea Bonfanti –. Gli scavi vengono eseguiti senza coordinamento, a volte tranciando cavi della pubblica illuminazione o addirittura tubature del gas. Spesso i lavori partono senza che venga comunicata nemmeno la data d’inizio. Così non è possibile andare avanti». I sindaci ribadiscono che la tecnologia deve rappresentare un’opportunità di crescita, non un ostacolo, come purtroppo è accaduto negli ultimi due anni. Per questo chiedono un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti e dei rappresentanti del governo sul territorio, affinché siano garantiti servizi affidabili. l
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