Lucca, medico gli annuncia la morte del padre e lui lo picchia: arrestato un 41enne
Nei guai finisce un operaio cartario di 41 anni residente nel comune di Villa Basilica
LUCCA. In preda al profondo turbamento provocato dal decesso del padre colpisce con un pugno all’altezza del collo il medico che gli comunica per primo la tragica notizia per poi allontanarsi dalla struttura, incrociare una Volante – avvertita dall’ufficiale di pg del posto fisso dell’ospedale – seguire gli agenti in questura e ammettere l’accaduto consapevole delle conseguenze a cui sarebbe andato incontro.
Perché, in conseguenza della modifica normativa dell’articolo 380 comma 2 del codice di procedura penale datata ottobre 2024, l’aggressione a un medico o a chi esercita una professione sanitaria o socio-sanitaria in caso di lesioni personali prevede l’arresto obbligatorio con un’ipotesi detentiva da due a cinque anni. Così finisce ai domiciliari e ieri mattina il giudice Riccardo Nerucci convalida l’arresto e lo rimette in libertà con obbligo di firma fissando il processo per martedì 16 settembre.
I fatti
Nei guai finisce un operaio cartario di 41 anni residente nel comune di Villa Basilica che è stato denunciato da un medico di 64 anni che lavora nella struttura socio sanitaria all’interno dell’ex Campo di Marte che offre cure palliative a persone affette da malattie inguaribili e in fase avanzata. L’episodio si è verificato nel pomeriggio di martedì quando il dipendente di un’azienda della Piana è andato in visita al padre – 62 anni, affetto da una forma tumorale – e si è visto venirgli incontro un dirigente medico, specialista dei supporti di cura e assistenza ai malati terminali.
Alla parola «condoglianze» pronunciata dal sanitario l’operaio ha avuto una reazione isterica leggendo un mezzo sorriso nell’espressione del volto dello specialista. E in modo del tutto incontrollato ha sferrato un cazzotto al medico colpendolo di striscio all’altezza della parte destra del collo e procurandogli lesioni guaribili in 10 giorni.
Ammissione e scuse
Compiuto quel gesto sconsiderato il dipendente della cartiera – legatissimo ai genitori e soprattutto al padre con cui viveva – ha lasciato la stanza per avviarsi verso la sua auto. Nel frattempo il personale medico ha avvisato la centrale operativa.
Una volante della polizia ha intercettato l’operaio che non solo non ha opposto resistenza, ma ha ammesso l’addebito, scusandosi con i poliziotti per il suo gesto dettato dal momento di sconforto, ed è stato accompagnato a casa agli arresti domiciliari dove è rimasto sino a ieri mattina alle 12.
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