San Ginese, vandali nel cimitero franato
L'appello di don Nando: «Servono telecamere»
SAN GINESE. Un anatema via social. Lo lancia il parroco smart, don Nando Ottaviani contro i vandali del cimitero già alle prese con i disagi provocati dallo smottamento del marzo scorso che ha costretto il Comune a chiudere la parte franata con tanto di tombe da rimuovere.
Dopo i rifiuti abbandonati a ridosso del camposanto, don Nando torna a denunciare pubblicamente le incursioni notturne durante le quali ignoti avrebbero danneggiato la recinzione che delimita il cantiere dal resto del cimitero ancora accessibile. «Qualcuno si è divertito a buttar già la recinzione che divide la arte dove fanno i lavori – afferma il parroco dal “pulpito” di Facebook –. Qualcuno non sa dove mettere le mani e allora cosa fa? Invece di tenersele in tasca – e sono gentile – si diverte a dare noia ai nostri defunti. È un luogo santo. Non hanno capito che ci vuole rispetto».
Da giorni gli operai stanno lavorando per sistemare la zona franata e ci sarà la rimozione delle salme.
«Qui ci porti i defunti, i miei fratelli e sorelle – aggiunge don Nando – che non vengono lasciati in pace. Faccio ancora una volta il solito appello: ci vogliono le telecamere. Non se ne può più. Ai vandali che vengono a fare danni chiedo se non hanno un defunto da ricordare e a cui portare rispetto. Vengono solo per rompere e fare guasti. Sono sconvolto».
La prima parte dell’intervento consiste nel rimuovere la terra con relative tombe, compresi i campi comuni. Prima di ricostruire il muro perimetrale è necessario liberare l’area dagli effetti dello smottamento. L’obiettivo finale è la realizzazione della porzione di un nuovo muro di cinta perimetrale, nell’angolo sud del cimitero. L’area di lavoro in oggetto interessa 39 tombe murate a terra, mediamente occupate da due feretri (a due posti) e 16 campi comuni (sepolture monoposto nella nuda terra). Ipotesi di conclusione dei lavori entro settembre.l
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