Lucchese, ora un bando per ripartire dall'Eccellenza
Sindaco e vice: «Solo con progetti seri gli imprenditori locali ci seguiranno»
LUCCA. Negli ultimi 17 anni la Lucchese ha assunto, purtroppo, una certa esperienza in materia di traversate nel deserto calcistico. Questa volta, però, occorre non sbagliare i soggetti a cui affidare la ripartenza dall'Eccellenza unitamente allo sviluppo di un serio progetto gestionale per fare sì di non ritrovarsi, tra una manciata di stagioni, nuovamente protagonisti di un film chiamato “fallimento” e andato in scena già quattro volte nella nostra città. Il sindaco Mario Pardini e l'assessore allo Sport Fabio Barsanti hanno illustrato il bando pubblicato – la cui uscita è prevista nei prossimi giorni non appena la Figc stabilirà i termini d’iscrizione in sovrannumero alla prossima massima serie dilettantistica regionale – finalizzato dapprima al raccoglimento delle manifestazioni d’interesse e poi alla scelta di chi avrà l'onore e l'onere di assicurare un futuro ai colori rossoneri. Al momento sono cinque, nessuno di questi battente bandiera lucchese, che hanno palesato al Comune l'interesse di essere pronti per ripartire dall’Eccellenza.
Affaire GhiviBorgo
Prima di addentrarsi nei dettagli del bando, il primo cittadino ha spiegato la sua versione di cosa non è andato nelle trattativa tra i "colchoneros" della Media Valle e l'imprenditore Fabrizio Capaccioli. «Come amministrazione comunale abbiamo partecipato alle riunioni tra le parti- spiega Pardini-. L'offerta arrivata al GhiviBorgo, a mio avviso, era adeguata: il rifiuto dei biancorossi non credo sia stato per motivi economici. Ringrazio, comunque, Fabrizio Capaccioli che, sebbene fosse arrivato qui per l'Eccellenza, sarebbe stato pronto a iscrivere il club alla Serie D». Archiviata la possibilità di quest'acquisizione, l'amministrazione ha già pronto il bando pubblico che verrà pubblicato quando sarà giunto il semaforo verde da parte della Figc. «In questo percorso siamo affiancati da un importante studio legale specializzato in diritto sportivo- prosegue il sindaco -. I soggetti interessati dovranno presentare un piano dettagliato di crescita sportiva, sostenibile nel tempo e coerente con la tradizione del club. Valuteremo con attenzione progetti di investimento nelle strutture e impianti cittadini. Siamo fieri di essere l'amministrazione che ha speso di più negli ultimi 15 anni nello sviluppo dell'impiantistica». Una volta che verrà chiuso il bando, i tempi di valutazione delle proposte potrebbero rientrare nell'arco di 15-20 giorni.
Novità commissione
Per garantire la massima trasparenza e competenza nella selezione, il Comune ha deciso di nominare un’apposita commissione. «Sarà composta da esperti di diritto sportivo, tecnici, commercialisti, rappresentati del mondo sportivo locale e dell’amministrazione – precisa l’assessore Barsanti-. Questo organismo avrà il compito di esaminare tutte le proposte pervenute e di individuare la soluzione più solida e credibile. Alcuni fattori rilevanti, poi, saranno individuati nell’apertura della nuova compagine societaria a forme di partecipazione o consorziati».
I mesi passati
Successivamente Barsanti ha ripercorso i precedenti frenetici mesi, a partire dalla crisi societaria dello scorso gennaio. «Anche noi siamo delusi per non vedere più la Lucchese in C- prosegue il vice sindaco-. Gli ultimi mesi sono stati complicati, ma noi abbiamo cercato in tutti i modi di trovare delle soluzioni come una ripartenza dalla D».
Cambio di mentalità
Il quarto fallimento della Lucchese è l'ennesima testimonianza di quanto gli sport di squadra negli ultimi 30 anni abbiano vissuto momenti di grande difficoltà. «Serve una svolta- auspica Barsanti-. La nostra città è cresciuta tantissimo sotto molti profili, tra cui la visibilità internazionale, ma nello sport professionistico siamo rimasti indietro. Il basket maschile ha vissuto un fallimento nel 2014, il Basket Le Mura non partecipò all'Eurolega del 2018 per poi cessare l'attività nel 2023 per soli 200mila euro: per noi, non lo nego, fu una bella bastonata. La classe imprenditoriale, incentivata da progetti seri, ha tutte le potenzialità per aiutare lo sport cittadino. Gli ultimi decenni sono stati scoraggianti ma mi auguro che la tendenza possa cambiare». l