Minucciano, assoluzione per il generale Anchesi: nessuna diffamazione al sindaco Poli
All’origine della lite la contestazione per un incarico al figlio di un’assessora
MINUCCIANO. Assolto perché il fatto non sussiste l’ex consigliere di minoranza Loris Anchesi, finito a giudizio per diffamazione nei confronti del sindaco Nicola Poli.
La sentenza è stata letta ieri pomeriggio dal giudice Nidia Genovese (il pm onorario Fabrizio Bartelloni aveva chiesto 2mila euro di multa, ndr) al termine della discussione a chiusura dell’istruttoria.
Anchesi, 75 anni, generale dei carabinieri in pensione, all’epoca dei fatti consigliere di minoranza aveva firmato un comunicato stampa contestando l’affidamento di un incarico professionale al figlio di un’assessora. Una determina di importo pari a 10. 178 euro con cui veniva dato un incarico al geometra Antonio Pancetti, figlio dell’assessora Anna Paladini.
Per Anchesi aveva scritto che comportamenti «così sfacciatamente opportunistico in favore di persone vicine alla maggioranza dovrebbero essere evitati. Chi ha deciso volontariamente di mettersi al servizio della comunità e quindi, poi, incaricato a gestire la cosa pubblica, tra l’altro in un ruolo di elevata importanza e responsabilità, dovrebbe mettere da parte piccoli interessi e favori che rendono sempre più invisa la politica ai comuni cittadini. La logica di figli e figliastri ha sempre contraddistinto la gestione amministrativa degli ultimi anni, ma mai si era arrivati a questi livelli».
Prima di sporgere querela, il sindaco Poli aveva replicato all’esponente dell’opposizione sostenendo non solo la legittimità dell’incarico, ma anche che il geometra, proprio a causa della parentela, era stato danneggiato altro che favorito. «Anchesi, che ha chiesto ed ottenuto copia degli atti, ha avuto modo di ben verificare – spiegò il sindaco – . Chiarito che l’affidamento di quel piccolo incarico al geometra Pancetti è legittimo ed in ogni caso non è in nessun modo attribuibile al sindaco, deve stigmatizzarsi l’affermazione gratuita per cui, a detta di Anchesi, a Minucciano ci sarebbero stati, negli ultimi anni, figli e figliastri: si tratta di un’accusa tanto grave ed infamante, quanto infondata e gratuita, infatti generica e priva di qualsiasi riferimento, che getta discredito ingiustificato sul sottoscritto, sull’amministrazione e sulla integrità morale dei suoi membri, ma anche e soprattutto sugli uffici comunali». Sul caso dell’incarico al figlio dell’assessora, per il Tribunale l’ex consigliere di minoranza non ha diffamato il sindaco.l