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Lucca, si presenta all’esame della patente al posto dell’amico: tutti a processo

di Pietro Barghigiani

	La sede della Motorizzazione in viale Luporini
La sede della Motorizzazione in viale Luporini

È scappato al momento dei controlli lasciando i documenti contraffatti

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LUCCA. Quando vide l’esaminatore iniziare un controllo dettagliato dei documenti degli esaminandi per ottenere la patente di guida, in silenzio si alzò dal banco a cui era seduto e con passo svelto lasciò l’aula, lasciando sul tavolo tutti i documenti e persino il cellulare.

Sparito dalla sala, ma rintracciato dalla polizia stradale grazie alle tracce lasciate prima di tentare la consumazione di un reato disciplinato da un regio decreto del 1925 risalente al codice Rocco di epoca fascista: falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche.

Non c’è solo quel reato da cui deve difendersi l’indiano che il 28 ottobre 2021 si era sostituito a un connazionale per affrontare l’esame teorico per conseguire la patente.

I capi di imputazione comprendono anche, in concorso con il beneficiario del magheggio, la sostituzione di persona, il falso materiale commesso da privato e il falso ideologico.

Singh Harwinder Sidhu (il presunto utilizzatore finale della patente) e Karnail Singh, quello che materialmente si presentò da candidato con l’identità dell’amico alla Motorizzazione di Lucca, sono stati rinviati a giudizio dopo la breve indagine, sostanzialmente cartolare, della polizia stradale.

Non è stato appurato se sostenere l’esame al posto del connazionale fosse stato un gesto di amicizia o celasse un compenso.

Il casellario giudiziale di Singh racconta di precedenti specifici per situazioni analoghe. Uno che all’apparenza sapeva almeno come muoversi per arrivare alla valutazione della patente fornendo i documenti necessari. Salvo poi consegnare il permesso di mettersi al volante a una persona completamente digiuna di regole e conoscenze stradali.

La mattina del 28 ottobre l’imputato fisicamente arrivato a Lucca si era presentato alla Motorizzazione. Aveva consegnato i documenti registrandosi come Singh Harwinder Sidhu, mettendosi a poi a sedere aspettando di sostenere la prova teorica dell’esame. La variabile che gli aveva scombinato i piani era stato il piglio deciso dell’ingegnere esaminatore nel controllare i documenti dei candidati. A quel punto Singh, secondo l’accusa, temendo di venire scoperto si era allontanato in maniera repentina dimenticandosi sul tavolo il fascicolo con i documenti e persino il proprio cellulare. La pistola fumante dell’illecito poi approfondito con la verifica della carta di identità elettronica e il permesso di soggiorno sui quali era stata messa in maniera posticcia la foto dell’esaminando per conto terzi.

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