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Lucca, la politica che affare: sindaco e assessori guadagnano di più rispetto a prima, ecco i redditi

di Gianni Parrini

	Il sindaco Pardini, i membri della sua giunta e alcuni consiglieri delegati
Il sindaco Pardini, i membri della sua giunta e alcuni consiglieri delegati

Con le nuove corpose indennità il primo cittadino e i membri della giunta aumentano il reddito rispetto a quando facevano altro: tutte le cifre in fondo all’articolo

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LUCCA. Politica per passione, ma anche per professione: ecco quanto dichiarano i membri della giunta Pardini e quanto guadagnavano prima di avere un incarico nell’amministrazione comunale. Il più ricco del consiglio comunale continua a essere l’odontoiatra Fagnani, che sfiora il mezzo milione. Andiamo con ordine.

Indennità raddoppiate

Dopo la riforma varata nel 2022 dall’allora governo Draghi gli emolumenti riservati a sindaci e assessori hanno subito cospicui aumenti, soprattutto per coloro che si trovano a governare Comuni capoluogo di provincia fino a 100mila abitanti come nel caso di Lucca. Fino al 2021 il primo cittadino percepiva un’indennità lorda di 4.767 euro al mese, ma nel giro di tre anni i suoi introiti sono raddoppiati: oggi ne prende 9.660 euro lordi al mese, ovvero un aumento del 102%. Anche per i membri della giunta l’aumento, scaglionato nell’arco del triennio 2022-2024, è assai cospicuo. Il vicesindaco è passato da 3.550 euro lorde a 7.245 (+104%), mentre gli assessori sono passati da 2.751 euro a 5.769 (+103%). Perfino l’incarico di presidente del consiglio comunale è un ruolo assai remunerativo, con un’indennità pari a quella degli assessori. Un aggiornamento del resto era necessario. I compensi degli amministratori locali erano fermi da 21 anni. A fissarli era un decreto del Viminale dell’anno 2000, tant’è che erano ancora calcolati in lire. Nel 2006 erano stati ridotti del 10 per cento ed erano poi risaliti nel 2019, ma per i soli comuni fino a 3 mila. C’era anche la necessità di adeguarli alle crescenti responsabilità in carico ai sindaci, le cui competenze sono aumentate nel tempo.

I compensi del 2023

Certo è che ora le cifre riservate a chi occupa ruoli apicali sono significative, come mostra la tabella soprastante. È relativa alle dichiarazioni del 2024, e quindi ai redditi complessivi lordi percepiti nel 2023, quindi quando ancora la riforma delle indennità non era arrivata a pieno compimento, fermandosi a 8.021 euro lordi mensili per il sindaco, a 6.016 euro per il vice e a 4.813 euro per gli assessori. L’ultimo e definitivo incremento lo vedremo nelle dichiarazioni relative al 2024. Tuttavia, già così sono cifre che nella stragrande maggioranza dei casi risultano nettamente superiori a quelle che i medesimi contribuenti dichiaravano nel 2021, ovvero prima di rivestire una carica all’interno dell’amministrazione comunale. C’è da tener conto che all’epoca eravamo in pandemia, e le dichiarazioni di allora ne risentono ma il divario è comunque notevole. Fatta questa premessa, andiamo avanti e partiamo dal sindaco Pardini: nel 2021 dichiarava 32.981 euro mentre ora il suo reddito è salito 130.655 euro, di cui 96mila gli derivano dall’attività di sindaco mentre il resto arriva da immobili e partecipazioni societarie. Pardini, tuttavia non è il più “ricco” della giunta: la dichiarazione più alta è quella di Paola Granucci, titolare assieme al marito Natale Mancini dell’agenzia immobiliare “Casa amica”. L’assessora al Commercio ha dichiarato 241mila euro lordi, di cui quasi 58mila derivano dall’indennità di carica, mentre il resto è reddito d’impresa. Anche Granucci ha incrementato le sue entrate rispetto al 2021, quando dichiarava 128mila euro. Il terzo più “ricco” è Giovanni Minniti, che nel 2023 ricopriva la carica di vicesindaco (ora ha passato il testimone a Fabio Barsanti) e da questa ha ricavato un’indennità di 72mila, la quasi totalità del suo reddito. Anche Minniti, dipendente Inps in aspettativa, rispetto ai redditi del 2021 (40.960 euro) ha incrementato gli introiti. Dichiarazione dei redditi corposa anche per Mia Pisano, che oltre all’indennità da assessora al Sociale (57.683) deriva il resto del suo reddito dall’attività di avvocato. La stessa Pisano, nel 2021, dichiarava circa 10mila euro. Con 64mila euro, si piazza sotto il podio l’assessore ai Lavori pubblici Nicola Buchignani, titolare di un negozio di abbigliamento, che nel 2021 si fermava a poco più di 7mila.

Il reddito degli altri assessori deriva quasi interamente dall’indennità di carica e tutti hanno incrementato rispetto al 2021. L’unico che con la politica ci ha “rimesso” è Remo Santini: nel 2021, il giornalista all’epoca caposervizio della Nazione, percepiva 73mila euro. Oggi è “sceso” a 58mila.

Consiglieri

Veniamo ai membri del consiglio comunale, che in quanto tali non percepiscono indennità ma solo un gettone di presenza (53,46 euro lorde) per partecipare a sedute e commissioni. Anche loro, però, sono tenuti per legge a pubblicare i loro redditi, che in questo caso derivano direttamente dall’attività che svolgono. A guadagnare più di tutti, come sempre da quando è stato eletto, è l’odontoiatra Massimo Fagnani, esponente della Lega, che nel 2023 ha dichiarato quasi mezzo milione di euro (495.688 euro), cifra persino superiore a quella su cui ha pagato le tasse nell’anno precedente quando si è fermato 407mila euro. Dietro di lui c’è Elvio Cecchini (161mila euro), architetto che ha ricevuto di recente la delega per occuparsi dei progetti inerenti l’ex Manifattura tabacchi. Tra gli esponenti del centrosinistra, quello con la dichiarazione più alta è Francesco Raspini (64.880 euro), nel 2023 vicequestore della Polizia di Stato e vice comandante VIII Reparto Mobile a Firenze, da qualche settimana nominato capo di gabinetto della Provincia.


 

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