Lucca, morta l’anziana percossa dalla badante. La procura rinuncia all’autopsia
Resta l’imputazione di maltrattamenti per la colf agli arresti domiciliari
LUCCA. Dopo quindici giorni è deceduta l’anziana di 87 anni che risiedeva ad Altopascio e che era stata filmata dai carabinieri mentre la badante, preposta ad accudirla e farle trascorrere nel modo più sereno possibile l’ultimo periodo della sua vita, si accaniva su di lei con spintoni, strattoni e schiaffi. La presunta aguzzina era finita agli arresti domiciliari, mentre l’ottuagenaria – tramite l’interessamento del figlio Stefano Guerrazzi che risiede in provincia di Latina – era stata collocata in una Casa di Riposo a Sabaudia. Ma l’ipotesi che la posizione di Bouchra Rajla, 46 anni, originaria del Marocco e residente a Donoratico, possa aggravarsi a causa del decesso dell’anziana viene meno. Il sostituto procuratore Alberto Dello Iacono, appresa la notizia, ha chiesto ai carabinieri di poter entrare in possesso del certificato di morte dell’ottuagenaria per capire se vi fosse un qualche nesso causale tra la morte della signora Emiliana Martinelli e i lividi causatigli dalla badante (la prognosi accertata era di sette giorni) accusata di maltrattamenti.
Niente nesso causale
Dal referto medico legale, inviato dalla casa di cura per anziani del Lazio ai militari dell’Arma, emerge che l’anziana pensionata è morta per una patologia di cui già soffriva da tempo che non c’entra nulla con le ecchimosi derivanti dal comportamento della collaboratrice domestica che i suoi figli – Stefano e Roberto Guerrazzi, quest’ultimo residente in provincia di Pisa – avevano assunto tramite un’agenzia di collocamento. Stante la situazione la procura ha deciso di non nominare un medico legale per effettuare l’esame autoptico e ha dato il nullaosta per la sepoltura che ancora non è dato sapere se avverrà in provincia di Pisa o a Sabaudia. Ergo la posizione di Bouchra Rajla resta immutata come al tempo dell’interrogatorio di garanzia: indagata con l’accusa di maltrattamenti ai danni di una persona di minorata difesa.
La palla al legale
Al momento i familiari della pensionata di Altopascio deceduta il 15 novembre non hanno nominato un legale in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. La badante invece era difesa dall’avvocato Oberdan Lenzi del foro di Livorno con studio legale a Piombino, uno dei decani del foro. Proprio ieri, per motivi personali legati anche alla decisione di essere collocato a riposo, ha rinunciato al mandato. In considerazione degli elementi a carico di quella che era la sua assistita e soprattutto in relazione alle riprese dei carabinieri e depositate agli atti in cui si vedeva nitidamente strattonamenti e spintoni della badante alla pensionata l’ormai ex legale aveva in animo di patteggiare la pena (il reato prevede una condanna dai tre ai sette anni) in ragione della recidiva specifica infraquinquennale. La donna originaria del Marocco è stata condannata (con pena sospesa) a 20 giorni di reclusione in seguito a un litigio che ha causato lesioni leggere avuto con un’amica. Una volta nominato un nuovo legale non è dato sapere quale sarà (se ci sarà) la strategia difensiva. L’impressione è che la procura abbia già gli elementi per formulare la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di maltrattamenti sull’anziana.