Lucca

Fiamme gialle

Nei guai imprenditore lucchese 66enne per bancarotta fraudolenta

Nei guai imprenditore lucchese 66enne per bancarotta fraudolenta

Assieme alla moglie avrebbe distratto i beni di due società poi fallite

19 settembre 2023
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LUCCA.  Amministratore di fatto di due aziende fallite, indagato per bancarotta documentale e fraudolenta: ha distratto circa 340mila euro dalla disponibilità delle società, formalmente amministrate dalla moglie.

Nei giorni scorsi i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Lucca hanno deferito all’autorità giudiziaria gli amministratori di fatto e di diritto di due società – una con sede a Lucca, l’altra a Capannori – operanti nel settore dei trasporti e della logistica. Secondo le Fiamme gialle sarebbero state distratte disponibilità liquide e risorse aziendali che hanno portato alla bancarotta delle due società, che hanno lasciato a casa senza lavoro i propri dipendenti.

A seguito delle sentenze di fallimento delle due aziende, entrambe risalenti al 2022, la Procura ha delegato la Finanza a eseguire opportune indagini sul conto delle due società e precisamente, sui loro amministratori. Lo sviluppo delle investigazioni ha consentito di accertare che entrambe le aziende operavano sotto il controllo della stessa persona, un 66enne originario della provincia di Pisa, oggi residente a Marlia. Gli inquirenti hanno accertato che di fatto la gestione amministrativa ed operativa delle aziende era esercitata da un soggetto diverso da quello che figurava come amministratore di diritto, ovvero la moglie dell’uomo. In pratica, c’era un dominus occulto, che secondo i finanzieri è il 66enne.

Le indagini eseguite dai finanzieri del gruppo di Lucca hanno evidenziato come l’uomo interloquiva direttamente con i clienti e i fornitori, disponeva dei beni aziendali e delle risorse umane di entrambe le società, assumeva personale e svolgeva ogni altra attività tipica di un responsabile d’azienda.

Inoltre, gli accertamenti hanno consentito di ricostruire una serie di condotte poste in essere sempre dal suddetto soggetto che, nel corso degli anni, hanno portato a spogliare le società dei principali asset aziendali e a svuotare i relativi conti correnti con operazioni non giustificate. All’esito delle investigazioni, le Fiamme gialle hanno potuto così appurare che, la totalità dei beni aziendali distratti, comprensivi di disponibilità liquide e beni mobili delle società, ammonta a un totale di quasi 340 mila euro.

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