Lucca, addio a Gabriella Venitucci: aveva guidato uno storico ristorante
Aveva condotto anche il gruppo Alberghi Raffaelli e il Contry Club
LUCCA. «E anche la Gabriella ci ha lasciati!». Così Vasco Franceschi che la conosceva bene ha voluto salutare su Facebook Gabriella Venitucci Silvestri Raffaelli, scomparsa all’età di 87 anni, che è stata per moltissimi anni il motore e l’interfaccia del gruppo di Alberghi Raffaelli del Forte, del Bagno omonimo e del Country Club, nonché una figura ben conosciuta della ristorazione lucchese.
Donna intelligente, capace, decisionista e con un carattere volitivo, anche se non sempre facile, la Gabriella come la chiamavano gli amici, da fortemarmina doc, aveva saputo far crescere l’impresa di famiglia che per tantissimi d’anni aveva gestito assieme al marito Pierluigi Silvestri. Insomma, una vera antesignana delle manager di oggi come la ricorda lo stesso Franceschi: «Una splendida figura di donna imprenditrice che per anni è stata alla testa degli Alberghi Raffaelli contribuendo con il suo impegno a far crescere anche il movimento turistico del nostro paese insieme al compianto marito e ai figli Angela e Luca. Gabriella, che era nata nel marzo del 1935, era figlia del segretario comunale del Forte degli anni '50, il dottor Isidoro Venitucci, e – conclude Franceschi – con la sua gentilezza, la sua affabilità e un’indubbia professionalità sapeva essere amica di tutti, amici, colleghi e soprattutto dei clienti».
Nei primi anni Novanta, per qualche incomprensione di troppo, Gabriella si era separata dal marito e aveva lasciato le attività fortemarmine ai figli, ma non aveva ancora voluto chiudere con la sua intraprendenza imprenditoriale. E così arrivata in quel di Lucca, dove aveva gestito per una quindicina d’anni il celebre Ristorante “Puccini” in corte San lorenzo, proprio davanti la casa natale del grande compositore, facendolo diventare un punto di riferimento per l’alta cucina lucchese, facendosi al contempo apprezzare per le sue capacità imprenditoriali e introducendo, con un pizzico di caparbietà tutta fortemarmina, anche i celebri piatti di pesce fresco della Versilia tra le Mura lucchesi.
Una donna davvero di grandi doti unite a un senso dell’organizzazione, che ieri alle esequie tenutesi nella Chiesa di Sant’Ermete, hanno voluto testimoniare in tanti, tra amici e soprattutto colleghi albergatori. Terminata l’avventura lucchese per l’incedere dell’età si era poi ritirata a Querceta dove ha vissuto tutti questi anni, circondata dal’affetto dei figli Angela e Luca, rimasti nel frattempo alla guida degli alberghi di famiglia. Da qualche settimana era ricoverata alla Casa di Cura di San Camillo, dove una donna come lei, avvertiva giorno dopo giorno il senso del tempo che passa, un sentimento difficile da metabolizzare per chi per una vita ha sempre lottato, lavorato e vissuto. Ai figli giungano le condoglianze della redazione.