Il Tirreno

Lucca

Troppo caldo e niente pioggia. E la vendemmia parte prima

Troppo caldo e niente pioggia. E la vendemmia parte prima

Raccolta anticipata fino a due settimane per salvare il raccolto

07 agosto 2022
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MONTECARLO. Generalmente il mese più adatto per la vendemmia è settembre, ma quest’anno buona parte dei produttori di vino saranno costretti ad anticipare i tempi. Il motivo? Tutta colpa della siccità che rischia di compromettere sia la quantità che la qualità del raccolto. Secondo le stime di Coldiretti Toscana, si prevede una produzione ridotta del 10% rispetto al 2021.

Le ondate di caldo e le scarse piogge di questi mesi hanno causato una vendemmia precoce. E anche le piogge, più teoriche che reali, “promesse” dalle previsioni, se arriveranno difficilmente basteranno a invertire la tendenza. Una serie di condizioni che costringeranno tante aziende a dare il via alle operazioni di raccolta a partire da metà agosto. La bassa resa è lo spauracchio principale con cui devono fare i conti gli imprenditori di un settore che, per quanto riguarda la provincia di Lucca, ha la propria roccaforte in quel di Montecarlo.

Sul territorio comunale sono presenti le 17 aziende che formano il Consorzio Vini Doc Montecarlo, fondato nel novembre 1970. «Non mi avventuro in previsioni sulla qualità del vino ma due cose sono ormai acclarate: vendemmia anticipata e bassa resa– spiega Gino Carmignani, titolare dell’omonima e storica attività, nonché presidente dello stesso Consorzio – tutto questo è causato dalla poca acqua piovuta. Preferisco non avventurarmi in alcun tipo di previsione sulla qualità: in tal senso, avremo una risposta a lungo termine. Si tratta di un responso che non può essere affidato a un semplice primo assaggio».

Carmignani sottolinea come dovrà ricalibrare i tempi della vendemmia onde evitare di perdere una grossa quantità di uva: «Partiremo con 10-15 giorni di anticipo rispetto al solito. È l’unica soluzione per quest’annata 2022 che sarà, in ogni caso, diversa in confronto a quelle precedenti».

Anche Dino Fontana, proprietario della Fattoria del Buonamico, indica nella straordinarietà di queste condizioni il motivo principale per una quantità minore. «Purtroppo questo è un dato di fatto – afferma Fontana – noi pensiamo di cominciare il raccolto, al massimo, tra una decina giorni, però ci troviamo di fronte a una situazione unica. Anzi, in alcune zone della nostra tenuta, posso dire che inizieremo già nei primi giorni di questa settimana. D’altronde la siccità ci ha imposto questa scelta. Sulla qualità c’è sicuramente un grosso punto interrogativo che, attenzione, non è detto che alla fine sia un male. Magari tra qualche tempo, l’annata 2022 sarà ricordata positivamente».

Alessandra Panattoni, una dei titolari della Fattoria di Montechiari, illustra quali sono gli effetti provocati dalle poche piogge degli ultimi mesi: «La grandezza dei chicchi sarà più piccola rispetto a quella dell’uva che eravamo abituati a raccogliere. Anche noi, come molti altri colleghi, anticiperemo la vendemmia per salvaguardare i nostri raccolti. Inizieremo con i vitigni dai quali produciamo il Pinot nero mentre per lo Chardonnay partiremo a fine agosto».

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