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Poli: «Per il prezzo del gas serve un tetto europeo»

Poli: «Per il prezzo del gas serve un tetto europeo»

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PORCARI. Risparmiare gas in estate per affrontare l’inverno: è la linea base del “Save gas for safe winter”, la serie di misure approvate dall’Unione Europea per affrontare l’eventualità di un blocco delle forniture dalla Russia. Sintetizzando ogni Paese è chiamato a elaborare un piano nazionale che preveda un taglio dei consumi, taglio volontario, ma che in caso di emergenza potrà diventare obbligatorio.

E l’industria cartaria, dove di gas ne serve, e parecchio, come si prepara all’emergenza? «Sperando che tutto ciò abbia un impatto sull’accesso al gas a prezzi equi per le imprese – commenta il presidente di Assocarta Lorenzo Poli – avere un approccio coordinato in Europa è positivo, ma bisogna avere coraggio e completare il disegno con un tetto europeo al prezzo». I fornitori, spiega Assocarta, non fanno offerte, e i consumatori non hanno alcun strumento di visibilità – dal prossimo inverno – sulle forniture energetiche e quindi sulle proprie produzioni. E gli scaffali rischiano di restare vuoti non per una vera carenza di gas, ma per il blocco della filiera di commercializzazione dell’energia.

Sui contenuti della decisione europea Poli ricorda che il settore cartario è un settore essenziale per l’imballaggio, la cultura, l’igiene e per l’economia circolare e, quindi, va preservato: «Se proprio fosse necessario, siamo pronti a partecipare come soggetto attivo ai piani di razionamento, come abbiamo sempre fatto, ma all’interno di un sistema in cui civile e amministrazione pubblica facciano la loro parte, e vi siano garanzie di approvvigionamento a prezzi equi e la condivisione di un piano per l’ottimizzazione delle fermate.

Infine, l’esecutivo ha assegnato a Snam e Gse il compito di riempire gli stoccaggi a qualsiasi prezzo. Dal giorno in cui Snam ha avviato le procedure di acquisto lo spread tra il Psv (il punto di scambio virtuale) e il Ttf (il principale mercato europeo di riferimento del gas ) si è alzato di 10 euro per megawattora: «Poco male per i civili, che in estate consumano solo per cucinare, ma è un ulteriore colpo alla competitività dell’industria, che invece consuma in estate quanto in inverno. Socializzare i vantaggi di avere stoccaggi pieni, ma non i costi per averli riempiti, sarebbe l’ennesima grave beffa del mercato unico europeo», conclude Poli.

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