Il Tirreno

LUCCA. Attraverso il suo computer, a Lucca, dà lezioni di scacchi a giocatori di tutto il mondo. Giovani e meno giovani che dall’Italia si sono trasferiti in Irlanda, a Parigi, a New York oppure in India o in Algeria.

Riccardo Del Dotto - 42 anni e una laurea in giurisprudenza all'università di Pisa - può permettersi di restare nella sua casa di Picciorana, seduto davanti al computer, e dare lezioni a migliaia di chilometri di distanza perché è lui il miglior istruttore di scacchi del Centro Italia. Un riconoscimento conquistato per due volte, l'ultima delle quali lo scorso anno, a cui ben presto si aggiungerà un premio alla carriera assegnato direttamente dal presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò: la Palma di bronzo. Il maestro di scacchi lo andrà a ritirare martedì 13 a Capannori.

Lezioni con Skype. La maestria nell’arte delle 64 caselle è una qualità che il 42enne lucchese ha conquistato con il tempo. È ormai il suo lavoro. Suo padre Luigi - artigiano con una lunghissima esperienza nel settore - giocava a scacchi fin da giovane, così Riccardo ha imparato da lui «solo osservandolo». «Guardandolo all'età di quattro anni ho scoperto come si muoveva il cavallo - racconta divertito Del Dotto - ma solo dopo ho capito che quella traiettoria particolare, di fatto come una L, corrispondeva alla lettera dell'alfabeto. È così che ho iniziato. Sono un autodidatta». La sua è stata una carriera ricca di soddisfazioni. Nell'88 e nel '90 ha sfiorato il titolo italiano giovanile (prima under 14, poi under 16) arrivando alla pari del primo classificato, ma perdendo il tricolore perché i suoi avversari avevano totalizzato meno punti in classifica rispetto a quelli del suo diretto avversario (è come nel calcio quando una squadra non si qualifica per differenza reti). Due delusioni che, tuttavia, non lo hanno mai abbattuto. Del Dotto, infatti, ha indossato la maglia della nazionale azzurra e a Lucca ha portato avanti una lunga tradizione scacchistica guidando il circolo che ha sede a Sant'Anna, in via Vecchia Pisana 1231, insegnando per molti anni in 16 scuole della provincia, in Comune e via Internet, formando nuovi istruttori e grandi talenti, fra cui l'attuale Grande maestro britannico Gawain Jones e il Maestro internazionale pratese Simone De Filomeno. Poi, attraverso Skype, ha approfittato della globalizzazione diventando uno dei trainer più ricercati di tutto lo Stivale. «Grazie al programma di videochiamate - commenta il trainer della Federazione italiana - posso condividere ciò che vedo nello schermo e spiegare passo dopo passo ogni mossa al mio interlocutore. È come stare seduti allo stesso tavolo». Fra i suoi allievi anche «un ingegnere dell'Eni che si è trasferito in Nordafrica, ad Algeri».

A Lucca il torneo più importante d'Italia. Del Dotto - che cinque anni fa ha conquistato il titolo di Maestro di scacchi - lo scorso giugno ha portato a Palazzo Ducale ben 256 scacchisti da tutto il mondo. Fra loro c'era il catalano Víctor Lillo Castañ - 25 anni e terzo classificato della manifestazione - che insieme a un amico ha approfittato dell'importantissimo torneo per visitare l'Italia e Firenze, ma non si aspettava di rimanere folgorato dal nostro centro storico, dove è rimasto qualche giorno in più. I 256 partecipanti del "Città di Lucca" - andato in scena dal 17 al 19 giugno nella bellissima sede della prefettura - sono un record ancora imbattuto a livello nazionale, almeno per il 2016. Un numero imprevedibile anche per la più rosea delle aspettative, che ha reso il torneo cittadino forse il più importante di tutta Italia. E che anche quest'anno, prima dell'estate, verrà replicato.