La tragedia
Kme: accordo raggiunto In 150 alla “Social Valley”
La soluzione però non scioglie le preoccupazioni su ciò che accadrà nel 2018 Mercoledì i lavoratori saranno chiamati a dire sì o no attraverso un referendum
BARGA. Fumata bianca, dopo giorni di polemiche e divisioni, sulla firma dell'accordo per avviare l'ennesima ristrutturazione all'interno dello stabilimento della Kme di Fornaci di Barga. I sindacati aziendali e nazionali hanno dunque fatto quadrato e, giovedì pomeriggio, hanno incontrato la delegazione dell'azienda, formata da Alessandro Innocenti, Giuseppe Pinto e Dino Ponziani, assistite da Confindustria Toscana Nord, con le Rappresentanze Sindacali Unitarie dello stabilimento di Fornaci di Barga e le organizzazioni provinciali Fim-Cisl e Uilm-Uil. La Fiom-Cgil ha preso parte solo con la Rsu e non con la segreteria provinciale.
I numeri di questa ennesima manovra tesa, senza giri di parole, a evitare la chiusura della storica fabbrica, sono comunque importanti: ben 150 dipendenti nati e cresciuti come operai metalmeccanici saranno adibiti ad altre mansioni, più altri 10 impegnati nella EMoulds che raggiungeranno i colleghi di Kme nel polo sociale di Campo Tizzoro, sulla montagna pistoiese.
Siamo ben lontani dai 275 annunciati da tempo, grazie all'idea di utilizzare alcune mobilità volontarie di maestranze (a oggi sono 20 i dipendenti che fruiranno di questo strumento) e la politica di contenimento dell'esternalizzazione di alcuni servizi che invece saranno prodotti in loco. Tuttavia, nonostante la firma dell'accordo, le nubi su ciò che accadrà dopo il 2018, non si sono diradate. Ci saranno comunque successivi aggiornamenti, che coinvolgeranno altri operai e quadri che potranno utilizzare l'uscita volontaria e sfruttare degli incentivi, così come bisognerà attendere i risultati economici per poter stabilire il da farsi.
Quindi, nell'immediato, 150 dipendenti dovranno fare la spola verso la "Social Valley", il pool di aziende sociali che partecipa ad un progetto specifico concordato con Kme. La lista dei prescelti sarà stilata tenendo conto di vari parametri socioeconomici e geografici, nonché delle figure professionali richieste.
Tecnicamente, questo personale dislocato a San Marcello Pistoiese resterà sotto contratto con la Kme Group, ma sarà "prestato" al progetto Social Valley, che si occuperà della formazione specifica per un monte ore pari al 70% di quello dei metalmeccanici. Perciò, è stato deciso che il restante 30% sarà coperto coi contratti di solidarietà. Anche il trasporto da e per il luogo di lavoro sarà gratuito e rientrerà nell’orario di lavoro.
Dopo il 2018, le scelte saranno obbligate: coloro che non troveranno collocazione definitiva nelle aziende di Social Valley, torneranno in fabbrica nel loro precedente ruolo e, con tutti gli altri, parteciperanno alla gestione della situazione vigente in quel momento. Se persisteranno gli esuberi strutturali, questi saranno gestiti nella loro globalità con gli strumenti per allora disponibili, senza differenza alcuna fra coloro rimasti nel ciclo produttivo e coloro che avranno avuto l'opportunità di un ricollocamento nelle attività esterne.
L'ultima parola su questo accordo (che prevede un premio di 20mila euro per coloro che, dopo la mobilità, non si opporranno al licenziamento collettivo) toccherà ai lavoratori, i quali il 19 ottobre prossimo saranno chiamati a decidere attraverso il referendum.