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Sos peste suina in Garfagnana, non ci sono vaccini

di Redazione Lucca
Sos peste suina in Garfagnana, non ci sono vaccini

Il punto con gli allevatori e gli amministratori del commissario straordinario all’emergenza

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CASTELNUOVO. Un’occasione per fare il punto della situazione ed illustrare nel dettaglio il nuovo provvedimento emanato per eradicare e sorvegliare il virus della peste suina Africana, valutando insieme la possibilità di calibrare le misure dell’ordinanza nazionale sul nostro territorio attraverso delle deroghe da individuare maniera con un’azione strategica e condivisa. Mercoledì 12 novembre  il Commissario Straordinario dottor Giovanni Filippini ha fatto visita alla Garfagnana per aggiornare sulle ultime disposizioni ed ascoltare le problematiche locali relative alla diffusione della peste suina. Il Commissario ha incontrato prima le Istituzioni e gli amministratori locali presso il Centro Operativo Intercomunale di Protezione Civile dell’Unione Comuni Garfagnana, in Loc. Orto Murato a Castelnuovo di Garfagnana, per poi allargare l’incontro alle Organizzazioni di categoria che rappresentano agricoltori e allevatori e il sistema venatorio presso la Sala del S.A.S.T. Lucca.

Presenti il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e i Consiglieri Comunali. L’attuale ordinanza di riferimento è la numero 7/2025, trasmessa il 30 ottobre 2025 alle Regioni ed immediatamente esecutiva, da applicare fino al 28 marzo 2026. Essa riguarda, nello specifico: il contenimento della popolazione di cinghiali selvatici nelle zone soggette a restrizione attraverso il rafforzamento delle barriere stradali e autostradali o eventuale costruzione di ulteriori barriere, il de-popolamento dei cinghiali selvatici ai fini dell’eradicazione della malattia, la sorveglianza epidemiologica nei suini domestici e nei cinghiali selvatici e le misure di biosicurezza negli stabilimenti. Il Commissario ha spiegato come l’evoluzione della situazione epidemiologica abbia richiesto, da un lato, la prosecuzione dell’applicazione della strategia di contrasto alla diffusione della malattia e, dall'altro, una rimodulazione delle misure contenute nelle precedenti ordinanze (n. 3/2025, e n. 5/2025). In Garfagnana, al momento, la situazione è questa: in Zona di restrizione I – ovvero ad alto rischio senza casi né focolai di PSA confinanti con le zone di restrizione II, III - risultano i Comuni di Gallicano e Fabbriche di Vergemoli; in Zona di restrizione II – con presenza di PSA solo nel cinghiale - i Comuni di Molazzana, Castelnuovo di Garfagnana, Pieve Fosciana, Minucciano, Careggine, San Romano in Garfagnana, Vagli Sotto, Castiglione di Garfagnana, Camporgiano, Fosciandora, Piazza al Serchio, Villa Collemandina e Sillano Giuncugnano. Il Commissario ha ricordato che la Peste Suina Africana (PSA) è una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici. Attualmente non esistono vaccini, e la mortalità può raggiungere il 100 per cento degli animali colpiti da questo virus, caratterizzato da un’elevata resistenza e persistenza nell’ambiente. Anche se non è trasmissibile all’uomo – e, quindi, non rappresenta alcun pericolo per la salute dei cittadini - la PSA può avere conseguenze gravi sia a livello economico che sociale, incidendo sulla redditività degli allevamenti e condizionando pesantemente le movimentazioni di suini e dei relativi prodotti all'interno dell'Unione Europea nonché le esportazioni verso paesi terzi.

“Ringraziamo il Commissario Straordinario per questa importante visita sul nostro territorio – afferma la Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Raffaella Mariani – che ha permesso un confronto diretto sulle questioni più urgenti sollevate da agricoltori, allevatori e cacciatori, e ribadite dalle Istituzioni, e aperto alla possibilità di deroghe personalizzate per la nostra area, rispetto all’ordinanza nazionale, da concertare insieme. L’Unione Comuni Garfagnana continuerà a seguire da vicino l’evoluzione dell’andamento epidemiologico, avendo ben presenti le problematiche relative alla diffusione del virus a livello locale e le ricadute in termini economici e sociali, e a favorire occasioni di approfondimento e dialogo per una maggiore comprensione del fenomeno e una sinergica azione di contrasto che tenga conto di tutte le sensibilità”.

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