Il Tirreno

Livorno

Basket

L’applauso non cancella l’amarezza: per la PL è il tempo delle riflessioni

L’applauso non cancella l’amarezza: per la PL è il tempo delle riflessioni<br type="_moz" />

Gara-3 con Ruvo ha evidenziato limiti strutturali, ma il cuore non è mancato

3 MINUTI DI LETTURA





Livorno Tre a zero. Se nei quarti di finale questo risultato aveva premiato la PL nei confronti di San Vendemiano con un successo meritatissimo, lo stesso parziale evidenzia i meriti di Ruvo di Puglia, più forte dei biancoblù nel corso della serie e giustamente qualificata per l’ultimo atto verso la promozione in A2. La gara 3 di Piombino ha evidenziato tutti i limiti strutturali della Toscana Legno e la condizione fisica deficitaria di un roster che ha non ha certo avuto la fortuna dalla sua parte nel corso della stagione. Anche nell’ultimo atto sono tanti i giocatori che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, scendendo in campo in condizioni tutt’altro che ottimali (Cepic su tutti). Un aspetto che non è passato inosservato al popolo piellino che ha riservato alla squadra un bell’applauso finale.

Senza straniero

Poco più di due punti di media in tutti i playoff, due in tre partite nella serie con Ruvo di Puglia. Il rendimento di Eduards Hazners in semifinale è difficile anche solo da commentare. Una valutazione che diventa veramente improponibile se paragonata al contributo che Jackson ha invece dato alla formazione di coach Rajola. Se l’anno scorso (al di là di quelli che sono poi gli strascichi recenti) la PL aveva avuto con ogni probabilità il miglior straniero del campionato (Chiarini), quest’anno è stato l’opposto. Prima la querelle Zahariev, terminata dopo quattro mesi di attesa, poi un Hazners che ha chiuso gara 2 e gara 3 «per scelta tecnica» - come commentato da Turchetto - sempre a sedere a guardare gli altri. Un profilo non all’altezza. In vista del prossimo anno servirà senza dubbio uno straniero di altra caratura.

Cuore oltre l’ostacolo

Se c’è qualcosa che non è mai mancato alla formazione biancoblù in questa stagione è la voglia di andare oltre le difficoltà. Anche contro Ruvo, Cepic ha giocato in condizioni fisiche al limite, Bonacini non ha mai recuperato pienamente l’infortunio e Campori da mesi stringe i denti per combattere al fianco dei suoi compagni. Questo oltre l’infortunio di Donzelli e le varie peripezie incontrate durante il campionato. La squadra ha dato tutto ciò che aveva, se non è arrivata non è certo per mancanza di impegno e di dedizione. È mancato altro. E la sfida contro Ruvo ne è stata lo specchio finale. Più fisici sugli esterni e con un’intensità esagerata i ragazzi di coach Rajola che sono riusciti a non far mai arrivare un pallone pulito sotto canestro, soprattutto a Klyuchnyk. L’assenza di Borra non si è praticamente sentita, anzi per la prestazione messa in campo da Jerkovic e la forza del contropiede ruvese, con un’iperbole, è quasi diventata un fattore in vantaggio.

Adesso il futuro

Fine maggio, inizio giugno. I contratti di questa stagione scadono da un mese, ma già tanti club di categoria si stanno iniziando a muovere (l’ex Vigevano Pansa, ad esempio, è promesso sposo di Faenza). In casa PL adesso ci sarà bisogno di fare il bilancio di una stagione complessa, conclusa al di sotto delle aspettative iniziali, ma che, per come si era messa l’annata a un certo punto, ha regalato una semifinale che sembrava inarrivabile. In queste settimane, dopo qualche giorno per liberare la mente e analizzare il tutto con più razionalità, il club biancoblù dovrà decidere il proprio futuro. A partire dai responsabili dell’area tecnica passando per la squadra, in cui ci sono alcuni contratti in essere da cui si dovrà ripartire anche solo come valutazione. Argomenti che nel giro di una settimana saranno l’attualità sul pianeta piellino. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Le previsioni

Meteo in Toscana, arriva una “goccia fredda”: previsti temporali, le zone più a rischio

Sani e Belli