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Il Livorno disegna il centro sportivo del futuro: due le ipotesi sul tavolo (e una suggestione)

Il Livorno disegna il centro sportivo del futuro: due le ipotesi sul tavolo (e una suggestione)

La nuova casa amaranto ospiterà l’attività di scuola calcio e settore giovanile. Torna l’idea di un campo in sintetico all’Ardenza, il piano B guarda a Tirrenia

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LIVORNO. Un’area di proprietà del Comune di quasi due ettari e mezzo, una concessione valida fino al 2045 salvo prolungamenti la cui formula dovrà essere eventualmente conforme a quanto consentito dalla legge. Dotata di spogliatoi, una tribuna in parte coperta con servizi igienici, uffici, punto ristoro e quello scheletro che testimonia l’antica ambizione del Picchi a realizzare una foresteria. Ma non è tutto. Ci sono anche due campi regolamentari, uno in sintetico ed uno in erba, uno per il calcio a nove che facilmente si trasforma in tre da calcio a cinque, e tre gabbioni. “Livornello” parte da qui, da questo impianto di Banditella, un diamante di rara bellezza quanto fu realizzato, che ha bisogno adesso di interventi di manutenzione per tornare come prima. Anzi, più bello.

Ma come potrebbe diventare questo centro tanto desiderato dalla società amaranto? Quello che appare certo è che lo studio Archea e associati, molto presto si metterà al lavoro per avere poi su carta i disegni che dovranno essere presentati in comune per l’approvazione da parte dell’amministrazione. Uno studio all’avanguardia, individuato da Joel Esciua e che ha la firma sul progetto del Viola Park di Firenze, dello stadio Nazionale di Tirana e del rivestimento esterno di quello di Udine.

Intanto, perché non si dica che si perde tempo e per tenere alto il livello di organizzazione, la società, ieri, ha reso noto che proprio nella nuova casa avrà inizio l’attività della scuola calcio e di settore giovanile, riservandosi di comunicare nei prossimi giorni tutte le informazioni, le modalità e le tempistiche per l’iscrizione. L’idea di massima, è quella che ad Antignano ci sia solo ed esclusivamente posto per la “cantera”, il Paradiso dove crescere piccoli uomini e futuri buoni calciatori, fermando così l’emorragia che porta talenti lontani da questa piazza. Il Livorno ha anche un’altra esigenza, un nodo da sciogliere, e anche alla svelta, legato a dove la prima squadra, che la prossima stagione dovrà essere ai nastri della serie C, potrà allenarsi.

Il pensiero di realizzare un campo sintetico nel catino dell’Ardenza, da sempre stuzzica il presidente. Potrebbe essere la soluzione per le sedute quotidiane, senza pericolo di sciupare la superficie di gioco e che magari consentirebbe anche ai tifosi di far sentire il loro calore, aprendo qualche volta i cancelli al pubblico. Ma forse, non ci siamo con i tempi di realizzazione. Troppo stretti. Semmai, potrebbe essere un discorso di cui tornare eventualmente a parlare per il prossimo anno.

E allora, si potrebbe prospettare il piano B che condurrebbe dritti sulla strada del centro Coni di Tirrenia, che non è ancora detto diventi il fortino del Pisa. Banditella potrebbe vedere così il semaforo verde per una manutenzione del campo in erba seminando graminacee più resistenti per i mesi invernali, e un intervento più massiccio che andrebbe ad interessare il sintetico. Tutto oro per le squadre dei ragazzi più grandi fra allenamenti ed incontri ufficiali, mentre dove c’è il campo del calcio a nove, si avrebbe un impiego naturale per la scuola calcio. L’area attualmente occupata dai gabbioni, potrebbe, nel progetto Archea, diventare anch’essa, spazio da dedicare ai più piccini.

Tutte ipotesi però (la società attende di avere maggiori elementi a disposizione per poter fare le scelte giuste), dalle quali tuttavia, non si dovrebbe essere molto lontani. Fin qui, congetture su una struttura acquisita. Da non sottovalutare però l’area a confine, quella del “Piancastelli”. Una visione dall’alto con Google Earth permette di constatare che è proprio confinante e sotto all’impianto ex Picchi. Anche in questo caso, si tratta di terreno di proprietà del Comune, e praticamente dalle dimensioni in fotocopia. Dotato anch’esso campi di calcio e sintetici, spogliatoi, bar, tribunetta e una concessione che scade fra sette anni. Ma questa è un’altra storia, un altro capitolo, buono per i sogni dei tifosi, che probabilmente Esciua al momento non vuole aprire. Ancora ebbro di felicità per l’asta che ha regalato al Livorno quello che il Livorno non ha mai avuto in 115 anni dalla sua fondazione. 

F.L.

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