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Livorno, una Coppa alta undici metri: vittoria col Ghiviborgo

di Alessandro Lazzerini
Livorno, una Coppa alta undici metri: vittoria col Ghiviborgo

Gli amaranto passano il turno ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. La decidono i giovani: il portiere Albieri para il quinto penalty, poi Kosiqi non sbaglia

19 ottobre 2023
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LIVORNO. Albieri para il rigore a Lepri e Kosiqi mette dentro quello decisivo: il popolo amaranto esulta in entrambi i casi. Sì, perché il discorso “la Coppa non conta niente” dura fino a quando le squadre non entrano in campo, poi, si sa, perdere non piace a nessuno. Tanto meno al Livorno che veniva già dalla sconfitta contro il Tau e aveva tutta la necessità di ritrovare un sorriso per presentarsi con un morale diverso alla gara di domenica contro il Forte Querceta. Turno passato: prossimo avversario il Poggibonsi. Buon Test Mister Favarin ha sfruttato il turno di Coppa per provare una nuova disposizione tattica, il 3-5-2. Un modulo nuovo sommato a un undici titolare con otto undicesimi nuovi rispetto a domenica scorsa e tanti giocatori che ancora devono trovare la condizione giusta. Queste sono le premesse per dire che aspettarsi una prestazione scintillante sarebbe stato difficile. In linea di massima il Livorno poteva fare meglio visto che il Ghiviborgo ha avuto per larghi tratti della gara il predominio del gioco, ma la squadra di Favarin ha avuto il merito di passare in vantaggio con la zampata di Palma al 28’, dopo che al 21’ Gibilterra aveva messo paura agli amaranto con un palo colpito dai 25 metri. Nella ripresa doppia chance per il Livorno: il palo di Fissore al 47’ e il rigore in movimento tirato alto da Frati al 52’. Il Ghiviborgo ha continuato a macinare gioco con l’occasione di Orlandi prima (miracolo di Albieri) e il gol di Giannini all’83’, bravo a sfruttare un cross da sinistra. Ai rigori poi otto tiri a bersaglio prima dell’errore di Lepri e del decisivo di Kosiqi. Cosa va e cosa non va La palma di migliore in campo se la prende Albieri. Il portierino aveva già fatto vedere in campionato di avere delle qualità e ieri sera lo ha confermato. Sia tra i pali che in uscita e poi con il rigore parato. Niente parate per i fotografi, ma sempre un buon piazzamento e tanta tranquillità. Tra le note più positive anche la buona prestazione di Caponi, apparso in crescita, la conferma di un buon Luis Henrique e l’intraprendenza di giovani come Kosiqi (nonostante i pochi minuti a disposizione) e Camara se si guarda la fase offensiva. Da migliorare resta senza dubbio la fase difensiva. Anche con la difesa a tre il Livorno ha concesso almeno 4-5 occasioni da gol a un Ghiviborgo che davanti è una squadra senza grossi nomi, ma con tanti giovani interessanti. Da rivedere Bassini e anche sugli esterni in fase difensiva la squadra ha sofferto. Resta poi da fare una considerazione su Fancelli. Forse il ragazzo non è ancora pronto fisicamente, ma visto che sul centro-destra difensivo come “quote” c’è Nizzoli e poco altro, magari uno spezzone per mettere minuti nelle gambe poteva essergli utile. Anche per non costringere Brenna a fare altri 90', ma se Favarin ha fatto così avrà i suoi motivi. 

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