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Trump-Putin, il vertice di quasi tre ore e la soddisfazione delle parti. Nessun accordo ufficiale e le parole sull’Europa


	La stretta di mano tra Putin e Trump in Alaska
La stretta di mano tra Putin e Trump in Alaska

Lungo incontro tra i presidenti delle due potenze. Il presidente Usa: «Non c’è accordo, ma buone possibilità di ottenerlo»

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Due ore e 45 minuti. Tanto è durato il vertice nel formato ristretto tra Donald Trump e Vladimir Putin. L'incontro, iniziato intorno alle 11.30 ora locale (le 21.30 di venerdì 15 agosto in Italia), si è concluso alle 14.15 (le 0.15 di sabato 16 agosto in Italia). «Sono andati benissimo, l'umore è eccellente». È il commento di Kirill Dmitriev, responsabile dei negoziati con gli Stati Uniti, dopo il vertice.

Alla vigilia del summit, il presidente Trump aveva detto che avrebbe capito nel giro di "pochi minuti" se l'incontro avrebbe avuto un esito soddisfacente.

Le parole di Putin
«Ringrazio il mio collega per avermi invitato in Alaska». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nella conferenza stampa congiunta con Donald Trump. «Siamo vicini, molto vicini, ci divide solo lo stretto di Bering. Siamo vicini, è un fatto». Il riferimento geografico del presidente russo suggerisce, evocando la strettissima distanza geografica che divide la Siberia (Russia) e l’Alaska (Stati Uniti), appunto lo stretto di Bering, che le posizioni delle due potenze sono molto vicine. La distanza tra i due paesi in quel punto è infatti di soli 82 chilometri. «L'accordo di oggi è un punto iniziale» anche per risolvere la questione dell'Ucraina ma «ora possiamo tornare ad avere rapporti pragmatici tra la Russia e gli Stati Uniti».

Le parole di Trump

Il presidente americano Donald Trump, dal canto suo, ha definito «molto produttivo» il vertice con Putin, ringraziandolo per la sua «profonda» dichiarazione di apertura. «Ci sono stati molti, molti punti su cui siamo d'accordo», ha detto, precisando che alcuni sono più rilevanti di altri e che «ce n'è uno probabilmente il più significativo, ma abbiamo buone possibilità di arrivarci». Trump ha ribadito che «non c'è accordo finché non c'è un accordo».

I riferimenti all’Europa

Trump ha usato riferimenti piuttosto ambigui riferendo all’Europa, evidentemente tenuta in posizione subordinata rispetto alle decisioni prese. «Spero che l'accordo che abbiamo raggiunto insieme ci aiuti ad avvicinarci a questo obiettivo e ad aprire la strada alla pace in Ucraina. Ci auguriamo che Kiev e le capitali europee lo affrontino in modo costruttivo e non cerchino di ostacolare il processo. Non cercheranno di usare accordi segreti per mettere in atto provocazioni e sabotare i progressi nascenti», ha detto il leader russo in conferenza stampa.

Postura più conciliante quella di Trump, che appena ha preso la parola ha spiegato che avrebbe chiamato «sia la Nato che Zelensky» per raccontare l'esito del vertice». «Inizierò a fare qualche telefonata e racconterò cosa è successo - ha spiegato Trump. «Spiegherò i molti punti che sono stati concordati e i pochissimi che mancano».

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