Grande impresa a Zagabria: fioretto d’oro di Giorgia
Ruta trionfa sia nell’individuale che a squadre under 17 E intanto Pietro Torre chiude al quarto posto a Varsavia in Coppa del Mondo
LIVORNO. Straordinaria performance della fiorettista Giorgia Ruta, nella categoria under 17, ai campionati del Mediterraneo in programma a Zagabria nell’ultimo weekend. Con una super prestazione, da raccontare alle nipotine e ai nipotini si è messa al collo due stupende medaglie d’oro. La prima super performance, nella gara individuale. Per lei quasi una dolce sinfonia senza patemi d’animo.
La gara? Ai nastri di partenza 25 fiorettiste. Per Giorgia un inizio con il turbo innestato con 5 vittorie su altrettanti assalti e un gap positivo di ben 19 stoccate (24-5) nel girone eliminatorio. Risultato che le ha garantito di issarsi sul primo gradino del tabellone principale e il pass nella prima diretta. Da lì in poi una gara tutta in discesa nella quale ha battuto, in rapida successione, la croata Marta Dorelle Rodriguez, per 15-2 negli ottavi, per 15-8 Eleonora Carraro nei quarti e con lo stesso punteggio: 15-8 Alessandra Tavola in semifinale. Poi addirittura per 15-2 Giorgia Melloni nella finalissima con in palio la medaglia d’oro. Insomma un trionfo bello e buono. La replica, nella prova a squadre, il giorno dopo (domenica 12 febbraio), Ai nastri di partenza solo 5 squadre del vecchio continente: 3 italiane (Italia1, Italia2 e Italia3) e due spagnole (Spagna1 e Spagna2).
Insieme Giorgia Ruta in Italia 1: Giorgia Amati e Lucia Martinelli. La gara? Un’altra dolce sinfonia. Dopo il pass iniziale per meriti acquisiti la vittoria, senza eccessivi patemi d’animo, per 30-22 su Italia3 in semifinale. Poi la replica nella finalissima battendo, con lo stesso punteggio, Spagna1 e nuova medaglia d’oro al collo meritatissima per Giorgia Ruta.
Domenica 12 febbraio in pedana anche sciabolatrici e sciabolatori. Nella gara femminile under 15 buon 5° posto finale per Claudia Bandini. La gara? Ai nastri di partenza 12 sciabolatrici. Per Claudia un buon girone con 4 vittorie e una sola sconfitta nel girone e un gap positivo di 13 stoccate che le hanno consentito di issarsi sul primo gradino del tabellone principale, davanti alla greca Kourousi e alla spagnola Ruiz Belategi. E inoltre il bye nella prima diretta.
Poi complice un po’ di sfortuna lo stop per 14-15 nei quarti di finale di fronte alla spagnola Maria Lora Goma e un quinto posto assoluto con qualche legittimo rimpianto.
Sempre domenica, ma nella cat. under 15 di sciabola, con i nastri di partenza 15 atleti, in pedana Davide Vivaldi. Dopo un discreto girone (4 vittorie e 2 sconfitte) e la vittoria a vele spiegate (15-1) sul greco Giakoustidis lo stop, davvero inatteso per 11-15, nei quarti di finale di fronte al collega Andrea Tribuno e il 6° posto finale. A conti fatti quindi un bilancio davvero eccellente per il glorioso circolo Fides del presidentissimo ed ex olimpionico Carlo Montano. Un super circolo che si conferma una volta di più uno dei più importanti dell’intero pianeta e un orgoglio per la nostra città.
Coppa del Mondo
In pedana a Varsavia, in Coppa del Mondo assoluta di sciabola Pietro Torre, sia nella prova individuale che in quella a squadre, con al timone di comando Nicola Zanotti: CT della nazionale azzurra di sciabola e suo ex maestro al Fides.
Per super Pietro, classe 2002, tesserato nelle Fiamme Oro e uno dei più giovani partecipanti, un’altra buona prestazione nell’élite della scherma mondiale, grazie ad ottimo quarto posto nella gara a squadre, con la maglia azzurra addosso e un onorevole 38° posto nella gara individuale che ha visto, ai nastri di partenza ben 210 tra i migliori sciabolatori del pianeta.
Ma andiamo nel dettaglio partendo proprio da questa gara. A frenare la corsa di Pietro Torre, dopo un buon girone di qualificazione, con sei vittorie su sei assalti e un gap positivo di 20 stoccate (30-10 a suo favore), che gli avevano garantito il pass nella prima diretta, la sfortuna di incrociare, la sua sciabola magica, con uno degli idoli di casa: il polacco Kaczkowski, a cui si è arreso per 15-9. Un Kaczkowski, davvero in stato di grazia che qualche turno dopo in semifinale ha poi stoppato anche il bravo Michele Gallo e poi in finale è andato ad assaporare il sapore del trionfo battendo Bazadze per 15-13. Le cose per Pietro sono andate decisamente meglio nella gara a squadre, in cui il quartetto azzurro composto oltre che da lui anche da Luca Curatoli, Michele Gallo, Luigi Samele ha sfiorato di un’inerzia la possibilità di salire su un gradino del podio e ha fermato la sua corsa al quarto posto. Una gara quella a squadre, dagli altissimi contenuti tecnici, che ha visto ai nastri di partenza le 26 migliori compagini del panorama internazionale.
Ma andiamo nel dettaglio. Il quartetto azzurro dopo il bye iniziale e le vittorie prima sulla Cina: 45-39 negli ottavi e poi sulla Francia: 45-43 nei quarti, è approdata in semifinale. Qui, però, complice, un po’ di sfortuna e qualche disattenzione, è stata stoppata, per 45-41, dall’Ungheria. E poi nella finalina, con il palio il terzo gradino del podio ha alzato bandiera bianca; 45-37, di fronte allo squadrone degli Stati Uniti. Un risultato, se letto in maniera ottimistico, comunque confortante perché di fatto migliora, di una posizione, quello ottenuto (quinto posto) delle prima prova stagionale di Algeri e consente di guardare al futuro con rinnovato ottimismo.