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Basket: Serie B

Bechi e quel regalo ai suoi ex compagni. «Che emozione battere la Pielle»

di Alessandro Lazzerini
Bechi e quel regalo ai suoi ex compagni. «Che emozione battere la Pielle»

Quando ha messo i piedi dentro il PalaMacchia ha sentito aria di casa. «Il campionato? Libertas la mia favorita»

08 febbraio 2023
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LIVORNO. Quando ha messo i piedi dentro il PalaMacchia ha sentito aria di casa. Il profumo di salsedine misto all’adrenalina di una grande sfida e alla passione per la palla a spicchi che in città e tornata ad essere contagiosa gli hanno ricordato di essere a Livorno. Fatto sta che Costantino Bechi è uno dei principali artefici del blitz targato Herons Montecatini al PalaMacchia contro la PL. Il playmaker livornese cresciuto nel settore giovanile Don Bosco ha messo insieme una prestazione solida, di grande gestione e leadership a dispetto dei suoi quasi 21 anni. I cinque assist senza nemmeno una palla persa riassumono alla perfezione il concetto. «Ogni settimana il pubblico piellino dà dimostrazione del proprio impatto e sapevamo di andare a giocare in un palazzetto caldo – esordisce il classe 2002 -. Per questo la tranquillità doveva essere alla base della nostra prestazione. Abbiamo avuto grande voglia di vincere e l’attitudine è sempre stata combattiva, ma senza mai diventare frenetici. È stato bello vincere una partita di questo livello, nel palazzetto dove sono cresciuto e davanti a tanti amici. Se devo scegliere una parola per descrivere la giornata di domenica dico emozionante, senza dubbio».

Dove nasce la vittoria rossoblù?

«Direi in difesa. Abbiamo uno stile di gioco che si basa molto sulla nostra metà campo per poi spingere in transizione e ci siamo riusciti bene. È vero, le percentuali al tiro sono state ottime, ma perché derivanti da una grande difesa che ci ha dato energie. E poi tanta concentrazione».

La PL che impressione le ha fatto?

«È difficile fare un paragone con la gara di andata perché noi siamo cambiati molto e a loro mancava Piazza che è un giocatore importante. Sono una bella squadra, strutturata bene e con interpreti molto importanti per la categoria. Tecnicamente hanno grandissimi qualità, ma noi venivamo da un periodo molto positivo e la nostra fame è stata decisiva».

La sensazione è che abbia trovato la squadra perfetta per lei.

«In estate volevo trovare una società che mi avrebbe dato spazio e per adesso a Montecatini sto trovando minuti importanti. Barsotti ha un modo di giocare che si addice alle mia caratteristiche e in cui mi trovo bene. Sono contento della scelta che ho fatto e reputo positivo il cammino fatto fin qui».

Come stile di gioco, invece, PL e LL sono molto diverse. Quale le piace di più?

«Direi la PL. Perché gioca più fuori schema, in transizione, come piace a me».

Le è dispiaciuto lasciare la maglia amaranto?

«No, non c’è rammarico e nessun altro sentimento di questo genere. L’ho preso come una lezione, un’occasione per fare un passo in avanti. Sono cose che fanno parte del percorso. Certo, da livornese un giorno mi farebbe piacere tornare a giocare nella mia città».

Come ha visto la squadra di coach Andreazza?

«Sono forti. Come ho detto della PL sono due squadre costruite alla grande e che potranno giocarsi i primi posti fino all’ultima giornata. Per me la Libertas rimane la favorita di questo campionato perché con ha qualità tecniche incredibili, penso a Saccaggi, Lucarelli, Fantoni, nomi di spessore per la categoria. Quando ci abbiamo giocato contro mi hanno dato l’impressione di un gruppo molto compatto».

E Vigevano?

«Altra grande squadra, costruita bene, ma che a livello tecnico vedo uno scalino inferiore. Anche se i valori in questo campionato sono equilibrati e a fare la differenza saranno i dettagli, oltre che un po’ di fortuna».

È il girone più forte?

«Come valore medio direi proprio di sì. Le partite sono tutte combattute e ogni settimana c’è un risultato a sorpresa. La classifica è molto corta e tutto è ancora molto aperto. E’ il bello di questo campionato e rappresenta uno stimolo ulteriore. Sarà entusiasmante vivere questo girone di ritorno».

In città l’amore per la palla a spicchi è tornato ai massimi storici. Lei da livornese “in trasferta” come lo vive?

«Sapevo che un giorno sarebbe tornata questa passione, anche se non me lo immaginavo così presto, al secondo-terzo anno di B. Pur vivendolo da esterno è affascinante e se lo merita la città. Al derby non mi aspettavo un pienone di genere, è stato un evento incredibile. Anche noi nello spogliatoio ne abbiamo parlato, era impossibile rimanere indifferenti di fronte ad uno spettacolo così. Vi assicuro che l’attenzione su Livorno è tanta e tutti ne parlano un gran bene».
 

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