Il Tirreno

Torre, un bronzo che vale oro

Mario Orsini
Torre, un bronzo che vale oro

Il ventenne talento di casa Fides sale sul podio mondiale nella prova a squadre La felicità del CT labronico Zanotti: «Che bellezza, un quartetto eccezionale»

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LIVORNO. Medaglia di bronzo al collo, nella prova a squadre di sciabola maschile ai campionati mondiali assoluti del Cairo, con al timone il CT Nicola Zanotti. Per Pietro Torre, 20 anni festeggiati il 6 maggio scorso, un’immensa soddisfazione che arriva qualche giorno dopo la conquista di un’eccellente ottavo posto, nella chilometrica prova individuale. Risultati che vanno a fare compagnia a quelli ottenuti, nella categoria Giovani o se preferiamo under 20, ai campionati europei, di Novi Sad in Serbia, di fine febbraio e inizio marzo (argento a squadre) e soprattutto ai campionati del mondo di Dubai, negli Emirati Arabi: oro a squadre e argento individuale.

Ma torniamo alla splendida medaglia di bronzo conquistata ai campionati del mondo assoluti del Cairo. A gioire sul podio insieme a super Pietro Torre, Luigi Samele, Luca Curatoli e il giovane frascatano Michele Gallo (classe 2001) .

Un quartetto “assemblato” e armonizzato in maniera ottimale dal CT Nicola Zanotti, un commissario tecnico che ha davvero tanti meriti nella conquista di questo straordinario risultato. «Che bellezza. Sono stati bravissimi. In tanti ci hanno fatto i complimenti», alcune sue considerazioni, pregne di gioia, contenute in un suo messaggino che ci ha inviato un’oretta dopo la vittoria sulla Germania nella finale per il terzo posto.

La gara degli azzurri? L’esordio vincente mercoledì 20 luglio con vittorie nette prima con l’Iran (45-24) e dopo con Hong Kong (45-23) . Giovedì, poi, nel proseguimento della gara, la vittoria, nei quarti (45-33) , con i padroni di casa dell’Egitto. E in semifinale la sconfitta, per 45-42, con la forte Ungheria. Poi il successo, a punteggio invertito: 45-42 a favore degli azzurri con la Germania. Una vittoria non scontata e con alcuni momenti di “sofferenza” prima di essere archiviata. A metà gara, infatti, i teutonici conducevano per 25-16 e sembravano aver tutte le carte in regola per prendere il largo. A rimettere gli azzurri in carreggiata, fortunatamente, con una frazione super, ci ha pensato Luca Curatoli e sulla scia di quella bella rimonta tutti gli altri componenti del quartetto con Pietro Torre in bella evidenza.

Individuale da applausi

Per Pietro Torre anche un ottimo ottavo posto, sul 143 partecipanti, nella prova individuale. Un risultato che va oltre le più rosee previsioni della vigilia. La gara di Pietro è stata decisamente positiva fin dall’inizio con 4 vittorie e una sola sconfitta nel girone eliminatorio. Un risultato che gli ha consentito di collocarsi al 26esimo posto del tabellone e di ottenere il pass nella prima diretta.

Nei 64esimi, ad arrendersi di fronte a Pietro Torre per 15-7 è stato uno dei beniamini di casa: l’egiziano Adhman Moataz. Nel turno successivo, dei 32esimi, con un po’di sofferenza è arrivata per 15-14 la vittoria sul temibilissimo coreano Bongil Gu. Un super sciabolatore, due volte argento mondiale individuale. Una vittoria quella con Bongil Gu che ha messo energie positive nel motore del talento labronico che non ha avuto, nel turno successivo, difficoltà a sbarazzarsi per 15-8 del forte canadese Arfa Fares per 15-8.

A stoppare la corsa di Pietro, verso la zona medaglie, nei quarti per 15-8, è stato il fortissimo ungherese Aron Szilagyi, classe 1990 (14 gennaio) poi vincitore della gara. L’ungherese Szilagyi, per i pochi che non lo conoscono è da anni uno dei più forti, per non dire il più forte sciabolatore del pianeta.

Nel suo sontuoso palmares ben tre medaglie d’oro olimpiche a livello individuale a Londra 2012, Rio De Janeiro 2016 e Tokio 2020. Inoltre medaglie d’oro mondiali individuali e a squadre. Insomma un “Super campionissimo”. E per Pietro Torre e non solo per lui, una “montagna” difficile, per non dire impossibile, da scalare. Ma quello del Cairo, nonostante la sconfitta, rimane un assalto di cui andare orgogliosi.