Il Tirreno

Livorno

Diamanti fa il tifoso «Sabato ci sarò»

di Alessandro Bernini
Diamanti fa il tifoso «Sabato ci sarò»

Il protagonista dell’ultima promozione spinge gli amaranto

15 maggio 2013
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LIVORNO. Appena può rispunta in città. Un buon pesce da Oscar, una colazione in Baracchina Bianca, un aperitivo con gli amici livornesi ai quali è ancora legato. A Bologna invece garantiscono che nel ritiro pre-partita Alino Diamanti non voglia mosche sul naso: camera singola e Sky sintonizzato sulla partita del Livorno. «E vorrei anche vedere... Quest’anno me le sono guardate tutte, siamo una grande squadra».

Siamo...?

«Io sono sempre onesto. Non ho mai baciato la maglia perché sono un professionista e sapevo che un giorno sarei comunque partito, ma questo non toglie che la maglia amaranto è nel mio cuore. Così come i tifosi, con molti dei quali sono ancora in contatto».

20 giugno 2009: il giorno dell’ultima promozione in serie A, tu eri in campo.

«Che serata. Vado spesso su youtube, riguardo i gol, la festa. E mi vengono sempre i brividi. Fu una partita incredibile, giocata per 95’ a dei ritmi pazzeschi».

Ora tocca al Livorno di Nicola.

«Squadra che mi piace tantissimo. Giocano a memoria, si vede lontano un miglio che il gruppo è solido. I miei amici tifosi del Livorno stravedono per Nicola. E io sono dell’idea che se un tifoso prende nel cuore un allenatore, vuol dire che ha i lineamenti del condottiero vero».

Ultima partita del Livorno vista?

«Quella di venerdì sera col Brescia, naturalmente. Dominata. E che spettacolo vedere la curva piena, colorata di amaranto. Mi veniva da fare il tifo davanti alla televisione...»

Su quale giocatori punti per sabato a Sassuolo?

«Paulinho».

Molto sicuro di te.

«Sì, il brasiliano è un grande. Fermo restando che, se gioca bene e fa gol, è anche merito dei compagni. Paulinho mi piace perché ha tecnica ma anche lo spirito guerriero, non sta fermo ad aspettare il pallone».

Il Livorno ha un solo risultato a disposizione, il Sassuolo due.

«Per come ho visto il Livorno io, questa è una squadra che non sarebbe comunque andata in campo per pareggiare. Non è nel suo dna. A Nicola piace imporre il proprio gioco, il suo è un calcio equilibrato ma comunque offensivo».

Però che assurdità... 80 punti e si rischiano i playoff.

«Vero, ma li rischia anche il Sassuolo e loro sono molto più inquieti di noi, perché pensavano di essere già promossi e invece si giocano tutto all’ultima giornata».

Vedi somiglianze tra il tuo Livorno e quello attuale?

«Rivedo la stessa cattiveria agonistica, la stessa voglia di vincere e soprattutto la stessa facilità di andare in gol».

Solita stanza d’albergo, solito canale sky?

«No no, vengo allo stadio. Mi sono organizzato con gli allenamenti, prendo la macchina e vengo a tifare Livorno. Ci sarà anche Pioli. Lui è l’ex allenatore del Sassuolo ma in questi giorni ci penso io a convincerlo a tifare Livorno».

Ma Diamanti il prossimo anno dove va. Ti vuole la Juve, ti ha cercato l’Inter...

«Ah, io non lo so. Un po’ mi conoscete, finchè c’ho una maglia addosso io do tutto per quella. E ora penso al Bologna. Anche se mi sta salendo un po’ l’ansia per questa partita di sabato del Livorno...».

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