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Livorno, la città dei 100 cantieri: ecco l'elenco dei progetti che partiranno dal 2026

di Flavio Lombardi
Livorno, la città dei 100 cantieri: ecco l'elenco dei progetti che partiranno dal 2026

L’assessore Mirabelli fa il punto: «Scadenze da cui non si scappa»

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LIVORNO. Il sindaco Luca Salvetti mostra una brochure che conta 27 cantieri di una certa rilevanza attualmente aperti in città. «Il 70 per cento di questi ha una matrice che vede il Comune soggetto attuatore, il resto riguarda realtà come Asl, Regione, Autorità di sistema portuale, il governo (il riferimento è alla Darsena Europa, ndc) – spiega – . Un quadro al quale si aggiungono, ad oggi, cantieri più piccoli, per un totale che sfiora quota 100. E questo significa che Livorno si sta trasformando. Quello che noi volevamo, quando siamo partiti nel 2019, molti sono stati in precedenza compiuti».

La sfida prosegue, parola di sindaco. «Perché noi vogliamo realizzare tanto altro – aggiunge Salvetti – . E se prima si diceva che a Livorno non si faceva mai nulla, ora qualcuno dice che i cantieri durano troppo. Mi piace ricordare che spesso molto dipende dalla fortuna di trovare una azienda che viaggia a gran ritmo come vediamo per la via Grande. Quando non succede, bisogna sempre pensare che il mondo degli appalti è particolare e spesso si trovano ostacoli non previsti. Il Comune, come per i Tre Ponti, può intervenire solo per dare stimoli su un’opera che non è di sua competenza».

Piazza e chiesa

Uno sguardo a piazza Buontalenti che per tarda primavera dovrebbe essere conclusa, un investimento sulle zone di centro e che potranno dare impulso al commercio, accogliendo meglio chi arriva da fuori.

Oppure a quello degli otto blocchi su cui si lavora simultaneamente in via Trieste e i suoi 117 alloggi interessati, un mega intervento con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza da 13 milioni anche quello pronto o quasi, probabilmente verso aprile.

Qualcuno chiede circa il futuro della chiesa degli Olandesi. «Sono disposto a rilevarla a un euro, vorrei farci il museo Moby Prince – aggiunge il primo cittadino – . Ma poi, servono risorse per il suo recupero. Ho chiesto ai consiglieri di centrodestra di darmi una mano per trovare i soldi, intercedendo con il ministro della Cultura; al momento mi sembra si siano dileguati. Io aspetto. Di sicuro non acquisisco la proprietà rischiando che mi crolli tutto. I detrattori, non aspetterebbero altro…».

Il podio

Volendo fare una carrellata su lavori che dovranno caratterizzare il 2026 come un periodo certo di inizio e in qualche caso, probabilmente, anche concludersi prima che un nuovo anno arrivi, l’assessore ai Lavori pubblici Federico Mirabelli, apre lo scrigno delle scadenze messe in programma «dalle quali, non si scappa». Al primo punto ne mette almeno tre, tutte di una rilevanza ritenuta importante per il futuro della città e che ha visto sbloccare la fase progettuale aprendo la strada alle condizioni per l’espletamento delle procedure di gara per l’affidamento e la conseguente apertura dei cantieri. Si segue una “storicità”, spiega Mirabelli all’interno della programmazione delle opere pubbliche del comune. Ed ecco che spunta il primo lotto per la riqualificazione di piazza Dante. «Strategica, per via della stazione ferroviaria; un elemento tra l’altro di congiunzione con il Corallo – precisa – . Due zone limitrofe che si parlano. Un visitatore, intenzionato ad andare a una mostra alle ex Terme, arriva in treno e si trova una piazza finalmente col trucco rifatto e avviandosi con un brevissimo tragitto a piedi, può godersi momenti di arte nei padiglioni che un giorno saranno tutti riportati ad antichi fasti e utilizzabili per tante iniziative di cultura».

Piazza Dante, primo lotto, significa 2 milioni e 270 mila euro circa, con un progetto esecutivo da affinare ma che non ha significative differenze con quello di fattibilità economica, che vedremo decollare nel secondo semestre ed al quale, succederà a ruota e senza perdere troppo tempo (ma qui si andrà sicuramente al 2027) il secondo lotto per una spesa di altri 3 milioni. Altro elemento collegato, con il bando aree degradate, è l’Help Center, intervento da un milione, che sarà realizzato al civico 39 della piazza della stazione, l’ultimo fabbricato prima di quello delle poste percorrendo il marciapiede in direzione del cavalca ferrovia. «Lì sarà attivato un servizio sociale importante e finalmente ormai si è sbloccata la fase burocratica necessaria prima di passare al sodo. Che poi, specialmente ai cittadini, è la cosa che più interessa», sottolinea.

Completa il podio dei tre cantieri da iniziare e che saranno un po’ il manifesto di tutto il 2026, il torrino della Ceschina. Seicentocinquantamila euro stanziati per il recupero di un gioiello di quando Livorno faceva invidia al mondo per la sua eleganza, le sue frequentazioni non solo nobili ma anche della sfera dell’arte: era infatti una capitale nell’albergazione, i teatri erano ovunque e di belli ce n’erano assai. «Certamente, come l’Help Center, il via effettivo lo avremo entro la fine del primo semestre – prosegue Mirabelli – . Per il torrino, visto il grosso lavoro di selezione per il recupero dei materiali originali e conseguente restauro, si prevedono una decina di mesi prima che sia restituita alla vista dei livornesi. Se si parte nel periodo di carnevale, per dicembre il sindaco potrebbe tagliare il nastro».

Il lungomare

Ma si sta procedendo in maniera spinta anche circa la progettazione delle baracchine lungomare.

Al momento siamo ancora alla fase di primo intervento con la demolizione già eseguita delle strutture 7 e 8. «Adesso è il turno della viabilità di accesso all’Acquario e presto saremo pronti per l’avvio della riqualificazione che interessa tutto quel tratto con le nuove strutture, riattivando un’area che è giusto restituire con un certo decoro alla collettività – conclude l’assessore ai Lavori pubblici – . Bene ricordare che questa volta, a differenza del passato, ne avremo una per ciascuna piazzetta. Sulla progettazione già ci sono idee. L’intenzione è di realizzare nuove baracchine belle ma leggere e tutto dopo un percorso che riguarda il vincolo paesaggistico che deve essere condiviso la Soprintendenza. Obiettivo chiudere la fase uno, e avviare le procedure per l’affidamento prima che il ‘26 ci saluti. Mi sbilancio: se tutto andasse liscio, anche cominciare i primi lavori».

L’altro progetto

«Aggiungo, potrebbero partire anche gli ex bagnetti caldi allo Scoglio della Regina. Un intervento da 400 mila euro finanziato da Olt con la famosa compensazione datata 2004. Diventerà un centro didattico del parco San Rossore e Massaciuccoli, dedicato alle scuole. Pensando ai centri di ricerca che sono praticamente attigui, si andrebbe a completare un percorso importante per le giovani generazioni e il loro approccio con la scienza e la natura».

 

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