Il Tirreno

Livorno

L'intervista

Chico, un'eccellenza italiana Made in Livorno: «Il premio lo dedico ai miei genitori che non ci sono più»

di Francesca Suggi
Chico, un'eccellenza italiana Made in Livorno: «Il premio lo dedico ai miei genitori che non ci sono più»

L'attore e speaker radiofonico Federico Parlanti a Montecitorio: con lui a ritirare un altro riconoscimento anche Paolo Ruffini come miglior artista poliedrico

4 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO «Sei un’eccellenza italiana», esclama Paolo Ruffini all’amico di sempre Federico Parlanti. «Boia!», ribatte Chico. «Sei il più grande speaker radiofonico down del mondo. Sai quanti ce n’è? Uno, sei te», incalza lo showman.

Roma, Montecitorio, Camera dei Deputati: l’adrenalina è a mille. Batte il cuore labronico tra quelle 100 eccellenze italiane: da una parte Parlanti, attore della Mayor Von Frinzius e speaker di Radio 24 del format “Up & down”, premiato per essere il migliore nella sua attività radiofonica. Dall’altra Paolino, eccellenza nazionale 2025 per essere un artista poliedrico. Nel mezzo c’è la compagnia dei Mayor e Livorno che applaude con orgoglio i “suoi”, tra i protagonisti dell’XIesima edizione del prestigioso premio, legato al volume 100 Eccellenze Italiane a cura dell’editore Riccardo Dell’Anna, promosso dall’associazione Liber e sostenuto dal patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di numerosi Ministeri.


«Sono strafelice, ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato nella mia vita: chissà adesso quale altro traguardo potremo raggiungere», esclama Chico, accompagnato, come sempre, dalla sorella Michela. Entrambi ribadiscono che «questo premio è dedicato ai nostri genitori che non ci sono più, ma che saranno sicuramente orgogliosi di lui». Sono sul treno, stanno tornando verso Livorno. «È stata un'emozione travolgente, un onore grandissimo. Siamo tutti orgogliosi di Chico e delle magnifiche esperienze che ha fatto e sta facendo. Grazie a tutti quelli che gli sono stati vicini in questi anni, che lo hanno sostenuto e spronato a migliorarsi. Grazie soprattutto a Lamberto Giannini, alla Mayor Von Frinzius, a Paolo Ruffini, allo staff di Up e della Vera, a Radio 24 e quelli che, al di là delle apparenze e dei limiti hanno creduto nelle sue potenzialità». Perché Chico non ha solo un cromosoma in più. Ha molto di più. È bravo, umano, affettuoso, si prende in giro. È arrivato a recitare con Dustin Hoffman, sul red carpet del festival del Cinema di Venezia. Michela racconta il dietro le quinte: «Sapevamo da qualche settimana della probabilità che venisse premiato e ci sembrava davvero impossibile rientrare tra le 100 eccellenze. È stata premiata anche la scommessa che Radio 24 ha fatto su di lui con Paolo e Lamberto, facendolo diventare il primo conduttore radiofonico down, aprendo speriamo la strada a tanti altri ragazzi che hanno mille talenti da scoprire». Poi le prove del vestito la sera prima. La levataccia per andare a Roma: «Lo sconvolgimento della sua routine quotidiana non viene vissuta con entusiasmo da Chico, ma ora è davvero felice». Riprende parola il Chico nazionale: «Il mio sogno? Andare a Hollywood per incontrare attori famosi, collaborare con la Marvel, incontrare attori italiani come Aldo, Giovanni e Giacomo, Checco Zalone, Terence Hill. Va bene anche andare in giro ovunque, sempre pronto a partire, basta mangiare bene».

E ora tocca al suo regista, Lamberto Giannini: «Fortissima emozione, che uno dei Mayor sia arrivato a questo punto è una cosa stratosferica: Federico ci è arrivato con la sua solita indolenza, calma, quasi fregandosene come se fosse una cosa normale. È questo che lo contraddistingue: riesce a fare radio, tv, cinema, teatro in maniera incredibile ed è lì perché è un grande attore, non perché è down. È bravo». E oggi che succede? «Verrà allo spettacolo e avrà pacche sulle spalle, ma al primo errore il regista lo mangerà vivo dicendo: “Ti hanno anche fatto eccellenza? Non sei bono”, Giacomone cercherà di metterlo in difficoltà per gelosia e invidia, ed è bello cos ì: non siamo una realtà fuori dal mondo, siamo nel mondo, non lavoriamo per includere ma per contaminare. Abbiamo goduto vedendo Chico impollaccato che prende il premio a Roma, con la stessa emozione di quando vede un frate in piazza Cavallotti. Siamo felici, ma come ogni premio, è importante ripartire con le prove come se niente fosse. Da direttore artistico dei Mayor ringrazio un gruppo che non molla mai e consente anche al singolo di emergere; e Livorno perché queste possibilità in altre realtà sono molto meno naturali e più sovrastrutturate». l

Primo piano
Il caso

Pistoia, autista invia messaggi al cellulare mentre guida l’autobus: la foto choc e la denuncia

di Tiziana Gori
Economia
Toscana

Meeting della nautica, Marco Massabò (l’ad Cantieri di Pisa): «Il Canale dei Navicelli ora deve crescere»