Italian Cruise Day a Livorno: «La città può trattenere più crocieristi: è la sfida del futuro»
Francesco di Cesare (RisposteTurismo): «Livorno ha mostrato entusiasmo e visione: la scelta è arrivata naturale»
LIVORNO. Livorno si prepara a riabbracciare l’Italian Cruise Day, che nel 2026 tornerà nel capoluogo labronico per la sua tredicesima edizione. A spiegare le ragioni di questa scelta è Francesco di Cesare, presidente e fondatore di RisposteTurismo, intervistato da PortNews, che sottolinea come la decisione sia stata il frutto di un forte segnale arrivato dal territorio. «Abbiamo percepito il grande entusiasmo e l’interesse di Livorno – con la sua Autorità di Sistema Portuale e il terminalista PortoLivorno2000 – ad ospitare l’edizione 2026 del forum, e siamo felici che questa città sia la prima ad accogliere per due volte l’iniziativa e tutti i suoi partecipanti».
Le previsioni presentate all’ultima edizione del forum, tenutasi a Catania, stimano per Livorno «820 mila passeggeri e 420 toccate», con una crescita rispettivamente del 2,5% e dell’11,4%. Il presidente di RisposteTurismo chiarisce che la differenza tra il numero di scali e quello dei passeggeri è legata soprattutto alla varietà delle navi impiegate: «La produzione crocieristica è ormai estremamente diversificata. Le compagnie operano con unità piccole, medie e molto grandi. Questo incide sui movimenti passeggeri e sul numero di call. Nonostante ciò, Livorno continua a rappresentare un punto fermo dove da anni è una delle realtà principali della crocieristica italiana e mediterranea. Oggi può contare sull’arrivo di ben 40 compagnie, un risultato eccellente dal punto di vista del portafoglio clienti».
Secondo i dati di RisposteTurismo, nel 2026 i porti italiani potrebbero raggiungere i 15,4 milioni di passeggeri. La Toscana oggi pesa per il 5% sul totale nazionale. Alcuni osservatori leggono questo dato come un segnale di perdita di competitività. Di Cesare non è d’accordo: «Non parlerei di competitività perduta. Sono cambiati gli scenari, gli attori in gioco e le strategie delle compagnie. Il contesto è completamente diverso rispetto a dieci anni fa». E rilancia quella che, a suo avviso, è la priorità del presente: «La sfida principale per Livorno è trattenere una quota maggiore di crocieristi. Noi abbiamo indicato la possibilità di arrivare al 15%: un obiettivo assolutamente percorribile, ma che richiede convinzione, impegno e un progetto condiviso».
Resta aperto il tema dell’accessibilità, soprattutto sul fronte dei collegamenti ferroviari diretti verso le città d’arte toscane e l’aeroporto di Pisa, ritenuti essenziali. Di Cesare invita però a leggere questo punto con equilibrio: «l’intermodalità e più in generale le soluzioni atte a rendere l’accessibilità di un porto o di una destinazione più semplice sono centrali per favorire nuovi risultati e vantaggi dal punto di vista del traffico e dei positivi impatti che esso genera. In alcuni casi, infatti, il trasferimento ferroviario è fondamentale per superare criticità di accessibilità su gomma, così come nelle entrate/uscite verso o dalle città portuali per chi si imbarca e sbarca, anche se si tratta di scenari meno decisivi per Livorno vista la sua competitività prevalente come porto di transito».
Nella visione di RisposteTurismo, Livorno non è sola nel sistema crocieristico toscano. A fianco del porto labronico restano Piombino e Portoferraio. «Non sono porti in competizione con Livorno – afferma – ma realtà complementari». Su Portoferraio, il presidente osserva che «ha un suo posizionamento consolidato come boutique port», mentre indica un margine di crescita legato alla fruizione dell’isola: «Bisogna fare in modo che i crocieristi possano davvero scoprirne i tesori: anche gli orari dei musei devono essere più coerenti con i tempi degli scali». Piombino, invece, secondo di Cesare, «ha potenzialità ben più ampie, grazie alla dotazione infrastrutturale e al progetto di elettrificazione delle banchine. Sarà decisivo individuare un concessionario specializzato, capace di promuovere lo scalo e di gestire al meglio i flussi».
