Ore 19.50
Livorno, vuole lanciarsi da Calignaia: la salvano gli “angeli in divisa” dei vigili del fuoco
Con tecniche speleo-alpino-fluviale hanno rischiato la vita portandola al sicuro dal ponte. Il prefetto: «La presenza dei pompieri è insostituibile». Un'infermiera l’ha tenuta mano nella mano per un’ora
LIVORNO. Voleva togliersi la vita lanciandosi dal ponte di Calagnaia. Ma i vigili del fuoco, intervenuti attorno alle 11,30 di sabato primo novembre insieme al 118 e ai carabinieri, l’hanno salvata «effettuando una manovra con le corde, utilizzando le tecniche di derivazione speleo alpino fluviale, grazie alle quali è stato possibile scavalcare la recinzione in sicurezza, raggiungere e imbracare la persona con il triangolo di evacuazione, e ripercorrere a ritroso il percorso sull’aggetto del ponte, mettendola infine in salvo consegnandola al personale sanitario».
La donna, 50 anni, è stata poi accompagnata al pronto soccorso. Fondamentale anche l’intervento di un’infermiera che, dopo aver fermato l’auto in mezzo alla strada, l’ha tenuta mano nella mano per un’ora. «Il salvataggio è un gesto che riassume in modo esemplare il valore, il coraggio e la dedizione che contraddistinguono quotidianamente questo corpo – spiega il prefetto Giancarlo Dionisi –. Ancora una volta i vigili del fuoco hanno dimostrato, con professionalità e umanità, di essere una presenza insostituibile a tutela della vita e della sicurezza dei cittadini. Il loro impegno non conosce soste: nelle ultime settimane, anche di fronte alle emergenze legate alle alluvioni e agli incendi che hanno colpito il territorio provinciale, hanno operato con abnegazione, competenza e spirito di sacrificio, affrontando situazioni difficili e rischiose con la consueta generosità che li contraddistingue. Desidero esprimere, a nome di tutte le istituzioni e della comunità livornese, il più sincero ringraziamento ai vigili del fuoco e a tutti coloro che, ogni giorno, in silenzio e con straordinario senso del dovere, mettono la propria vita al servizio degli altri. La loro opera è e rimane un presidio fondamentale di sicurezza, solidarietà e speranza per l’intera collettività».
