Livorno, caos fuori dall'Appendaun. La difesa di Gonzaga: «Eravamo due contro 35 ragazzi»
L'istruttore di pugilato spiega la sua versione dei fatti: «L’auto della mia fidanzata presa a sassate e bottigliate da questi giovanissimi fuori controllo, lei ha perso il controllo»
LIVORNO. «Io e la mia fidanzata siamo stati attaccati senza ragione: lei è stata picchiata selvaggiamente da tre ragazze di notevole stazza e quando ho cercato di aiutarla sono arrivati in loro soccorso una decina di giovani. Mi hanno affrontato, per fortuna ci ho “levato le gambe”, ma non riuscivo più a portarla in salvo, dato che mi aggredivano in dieci alla volta con bottiglie e sassi. Eravamo in due contro 35 ed è stato terribile: lei è stata sottomessa. Poi, quando è riuscita a liberarsi, è tornata in macchina, ma purtroppo per colpa dei lanci di pietre e bottiglie i vetri dell’auto sono andati in frantumi e ha perso il controllo della macchina scontrandosi contro un altro mezzo, dove per sfortuna dietro c’era la ragazza».
Federico Gonzaga è l’istruttore di pugilato di 38 anni arrestato per lesioni gravi dopo quanto accaduto quasi due settimane fa fuori dall’Appendaun. Da quel giorno, una diciassettenne peruviana, è ricoverata in ospedale con gravi lesioni alla gamba destra, dato che è stata travolta dall’auto guidata dalla fidanzata dell’ex boxeur nel parcheggio accanto all’officina “Avd Service”, vicino a dove era scoppiata la lite. La donna, la trentaquattrenne italo-cubana Ievanet Cambara Zorril, è ai domiciliari col braccialetto elettronico. Gonzaga ha parlato sulla sua pagina Facebook, ma lo aveva fatto anche nei giorni scorsi in tribunale: «Tutti perbenisti senza sapere i veri motivi e come sono andate le cose – lo sfogo dell’istruttore, che ha l’obbligo di dimora a Livorno e il divieto di uscire di casa la notte –. Io e la mia fidanzata stiamo ricevendo minacce di morte. Sinceramente non mi fanno né caldo né freddo, tanto sono solo fenomeni da tastiera, ma giudicare e condannare senza sapere le cose è veramente osceno. Si sta giudicando una ragazza perbene come un’assassina, ma non vengono giudicati dei ragazzini fuori controllo». Nell’ambito delle indagini potranno essere ascoltate anche le sorelle della diciassettenne. I familiari, così come i genitori di un diciottenne anch’egli finito all’ospedale con problemi a un ginocchio, si stanno facendo assistere dall’avvocata Barbara Luceri.
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