Matteo Salvini a Livorno “incorona” Dionisi: commissario straordinario della Darsena Europa
E il vicepremier annuncia: «Finanzieremo il collegamento Ten-T»
LIVORNO. Mentre poco distante la folla rumoreggia, il ministro Matteo Salvini incorona il prefetto Giancarlo Dionisi commissario straordinario della Darsena Europa, come anticipato dal Tirreno un mese fa. Fuori dai Bagni Pancaldi, l’atmosfera si fa incandescente con i manifestanti che gridano, insultano e lanciano petardi, ma il viceministro sceglie di fermarsi proprio lì, dove tutti lo possono vedere, per incontrare i giornalisti. Dalle elezioni regionali alle contestazioni di questi ultimi giorni: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti chiude il cerchio con il nome del futuro commissario. Una scelta che probabilmente mette d’accordo buona parte del cluster portuale, spazzando via i timori legati all’arrivo di nomine calate dall’alto e allo stesso tempo di soggetti che poco conoscono la situazione delle banchine livornesi. D’altra parte Dionisi, da più di un anno a Livorno, è sempre stato molto attento, ma anche attivo, in merito alle dinamiche portuali, assumendo lo scorso marzo il coordinamento di una cabina di regia ad hoc dedicata proprio al maxi-terminal.
L’annuncio
«Ho incontrato Confindustria e i sindacati, ho parlato degli investimenti su Livorno, del mezzo miliardo per il porto, del collegamento con la rete ferroviaria – commenta Salvini – . Ho parlato con il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, Davide Gariglio, e con il prefetto Giancarlo Dionisi che sarà commissario straordinario della Darsena Europa (al posto di Luciano Guerrieri, ndr) : il programma per realizzare la maxi-opera è stato seguito e c’è il mezzo miliardo di euro che serve a finanziarla, ma il mio impegno non finisce qui».
Il nodo Ten-T
Sì, perché Salvini – rispondendo all’appello lanciato nei giorni scorsi dal cavaliere Piero Neri, presidente della delegazione di Livorno di Confindustria Toscana Centro e Costa – ieri ha annunciato di non volersi limitare alla Darsena Europa, pensata e progettata per accogliere grandi navi e un nuovo ingresso portuale con fondali fino a – 20. Ma lo sviluppo del porto (e lo sanno bene gli addetti ai lavori) è legato a doppio filo anche con il nodo di Livorno Ten-T, la rete transeuropea dei trasporti, un insieme di corridoi e nodi infrastrutturali europei per garantire una connettività efficiente e sostenibile, che ora Salvini promette di finanziare. Proprio durante l’incontro organizzato a Palazzo degli Industriali alcuni giorni fa con il commissario Gariglio, il cavalier Neri aveva sottolineato l’importanza del nodo di Livorno Ten-T, evidenziando come «il ritardo nella realizzazione di infrastrutture abbia giocato un ruolo pesante nella deindustrializzazione di Livorno e di Piombino e, in genere, della costa. Ridurre il divario della Toscana a due velocità non deve essere uno slogan ma un programma di lavoro che chiama a raccolta istituzioni, imprese, politica».
Cosa era successo
Era stato il Partito democratico, e in particolare il deputato dem Marco Simiani, a evidenziare anche in Parlamento, ormai più di un anno fa, la mancanza di risorse per il collegamento: «Mancano 300 milioni di euro per la connessione della Darsena Europa, infrastruttura importante sulla quale il governo “Conte 2” e la Regione Toscana hanno messo risorse importanti e che oggi non può essere ultimata, perché questi 300 milioni mancano per poter collegare le connessioni ferroviarie e la linea Ten-T. Un’opera faraonica oggi non può essere connessa perché il ministro Matteo Salvini ha tolto quei 300 milioni per investirli da altre parti».
Ma ora Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti, precisa di voler «collegare la Darsena Europa alla rete stradale e ferroviaria perché altrimenti rischia di essere una grande opera senza collegamenti». Infine, la messa a reddito dei piazzali. Salvini, confermando quanto già annunciato a più riprese dal suo vice Edoardo Rixi, annuncia di essere favorevole alla messa a reddito dei piazzali una volta conclusi e anche prima della conclusione definitiva di tutta l’opera. «In tutta Italia, il porto di Livorno è uno di quelli che nei prossimi anni potrà creare più lavoro e ricchezza e quindi il mezzo miliardo di euro che serve l’abbiamo messo a disposizione – conclude il vicepremier – . Poi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lavora su tutto il resto. Dunque, piazzali messi subito a reddito? L’obiettivo è di creare lavoro, valore aggiunto e ricchezza. Quindi, assolutamente sì».