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Livorno, via Gherardi del Testa, ancora caos: «Tre notti da incubo fra urla e liti»

di Stefano Taglione
Un frame di un video girato dai residenti
Un frame di un video girato dai residenti

La protesta di una residente del quartiere: «Svegli fino alle 5 di mattina, picchiata pure una ragazza e un violento alterco fra due giovani»

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LIVORNO. Tre notti da incubo per i residenti di via Gherardi del Testa, nella zona del Mercato centrale, fra urla e liti per la strada. «Siamo andati a letto alle 5 di mattina», il racconto di una donna, la stessa che nelle scorse settimane (chiedendo l’anonimato per paura di ritorsioni) aveva contattato Il Tirreno lamentandosi di un crescente disagio e annunciando la volontà di promuovere una raccolta firme fra gli abitanti del quartiere e di presentare un esposto in questura. Da giovedì 18 a domenica 21 settembre, infatti, la situazione è tornata preoccupante in centro, dopo che nei giorni precedenti anche grazie al clamore mediatico suscitato dagli articoli del Tirreno e all’intensificazione dei controlli da parte della polizia di Stato, che con le volanti compatibilmente con le forze a disposizione ha effettuato vari passaggi in zona, il problema sembrava essersi risolto, con un progressivo ritorno alla normalità, per via anche di una minore frequentazione di giovani sulle spallette e lungo la strada. Ma così, purtroppo, non è stato nelle ultime tre notti. Con la malamovida tornata a imperversare.

Nella notte fra venerdì 19 e sabato 20 settembre «si è verificata una lite che è andata avanti per più di un’ora fra due giovani sudamericani – prosegue ancora la residente – poi una ragazza si è messa a piangere esattamente sotto la mia finestra ed è stata a singhiozzare al telefono per oltre un’ora. Ogni notte è così, fatichiamo veramente tanto a prendere sonno. Non c’è rispetto per la quiete pubblica». La notte precedente «un uomo ha picchiato la sua fidanzata e alcuni ragazzi sono intervenuti in suo soccorso – continua la donna ripercorrendo quanto accaduto – e tutto è andato avanti fino alle 4 di mattina. Vogliamo un presidio fisso delle forze dell’ordine». Fra sabato 20 e domenica 21, infine, «urli e schiamazzi fino alle 5: questi ragazzi urlavano da un capo all’altro della via e fischiavano forte. Non ho fatto né video né foto perché mi sono spostata a dormire altrove, dall’altra parte della casa, per disperazione. Sono ormai stanca fisicamente». Lamentandosi della malamovida i residenti avevano anche denunciato di essere stati minacciati quando hanno chiesto il silenzio. «Non sapete chi siamo, se avete coraggio scendete, vi prendiamo a sprangate», le parole di un giovane nei confronti degli abitanti.

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