Il Tirreno

Livorno

Economia e scalo

Vincolo paesaggistico sull’area portuale, l’AdSP: «Preoccupati, ma pronti a collaborare per soluzioni condivise»

di Iacopo Simoncini

	Una veduta della città e dello scalo (foto Stick)
Una veduta della città e dello scalo (foto Stick)

Gariglio spiega: «Serve un confronto costruttivo per tutelare il porto senza frenare sviluppo e operatività»

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. La recente estensione del vincolo paesaggistico alla fascia costiera in ambito portuale, prevista dal Piano Operativo Comunale (POC), accende l’attenzione dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP), che si dice pronta ad affrontare la questione per tutelare lo sviluppo del porto.

«L’AdSP è pienamente consapevole delle implicazioni negative delle determinazioni assunte dalla conferenza paesaggistica per la conformazione del Piano Operativo Comunale (POC), da cui è emersa l’estensione del vincolo paesaggistico della fascia costiera in ambito portuale, fino ad ora assente. È un problema di cui abbiamo contezza e che intendiamo affrontare nell’interesse della salvaguardia del porto», ha dichiarato il commissario straordinario dell’ente, Davide Gariglio, a margine della riunione dell’organismo di partenariato convocata proprio per discutere il tema legato alla società LTM.

Nel corso della giornata, Gariglio ha partecipato a un incontro in prefettura, dove ha avuto modo di confrontarsi direttamente con il Sovrintendente. Un confronto che il commissario definisce «costruttivo».

«Abbiamo espresso al Prefetto e al Sovrintendente la nostra preoccupazione per l'esito della conferenza paesaggistica, che ha poi portato all'approvazione del POC», ha proseguito Gariglio, sottolineando come fino ad oggi, tutte le autorizzazioni e gli strumenti di pianificazione adottati con il coinvolgimento degli enti competenti escludessero l’esistenza di vincoli paesaggistici sulle aree portuali.

«Tale esclusione – ha precisato – è stata espressamente contemplata dal Piano Regolatore Portuale approvato dalla Regione Toscana nel 2015 all’esito di un complesso iter procedimentale che ha visto il coinvolgimento degli Enti e delle Amministrazioni competenti. Questo strumento pianificatorio – ha aggiunto – contiene una specifica indicazione di assenza del vincolo della fascia costiera per l’ambito portuale ai sensi dell’art. 142 comma 2 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004)».

Alla luce di queste considerazioni, Gariglio ha ribadito l’intenzione dell’Autorità portuale di attivarsi per tutelare lo sviluppo dello scalo: «Agiremo in tutti i modi possibili, nella logica della collaborazione con le altre realtà pubbliche chiamate a gestire gli interessi del Porto, per trovare soluzioni che non limitino lo sviluppo e l’operatività del nostro scalo portuale».

Flash di cronaca

Scuola

Voto in condotta, passa la riforma: per la promozione serve almeno il 7, col 6 “compito di cittadinanza”

Estate