Il locale labronico che strega Ottawa: «Premio come miglior nuovo ristorante»
Da Livorno al Canada, la storia di Karim e del suo “Dante”: «Cacciucco, fritto misto e corsi di pasta fresca: così è cambiata la mia vita»
LIVORNO. I sughini di babbo. La passione della cucina labronica che si respira da bambini e che da grandi segna la via della ristorazione di successo. L istituto tecnico per il turismo di Londra che apre gli orizzonti all’ex bimbo cresciuto nel quartiere di San Jacopo. Dalla city la scelta di "fuggire" durante il Covid a Ottawa, Canada ed è qui che le radici livornesi trovano la seconda casa. In 35 anni Karim Teyib ne ha fatta di strada. Suo è il ristorante premiato a Ottawa come migliore nuovo locale aperto in città. “Dante” si chiama. E’ un concentrato non solo di italianità ma soprattutto di livornesità. E il cacciucco uno dei piatti di punta prossimamente nel menù. Proprio così.
Da Livorno a Londra il primo ponte con l’estero. La sua città le stava stretta?
«Dopo la licenza di scuola superiore ho fatto un corso di barman e ho cercato di lavorare. Ho fatto serate come barman e cameriere in alcuni ristoranti. Ma non mi bastava , volevo altro ma non avevo voglia di studiare, così, appoggiato dalla mia famiglia sono partito per Londra con alcuni amici. Qui ho lavorato nei ristoranti per un bel po' di tempo e nel frattempo ho approfondito la lingua inglese. Questo mi ha aperto opportunità più gratificanti. Ho lavorato anche all’interno di un’ agenzia turistica, cosa che mi ha permesso di viaggiare in Europa. Ma non ero soddisfatto così ho deciso di frequentare la university of West London e mi sono laureato in hospitality management. Questo ha allargato non poco i miei orizzonti e mi ha consentito di lavorare all’interno di alcuni hotel 5 stelle e ristoranti stellati e capirne soprattutto le dinamiche, i segreti».
Diciamo che è grazie al durissimo periodo del covid che lei da Londra è “scappato” a Ottawa e ha trovato la sua strada.
«Durante la mia lunga permanenza a Londra ho conosciuto una ragazza canadese. Così nell' anno del covid letteralmente "scappammo " da Londra dove la situazione era molto grave e pesante da vivere. Andammo a Ottawa, in Canada, che avevo già visitato più volte e pertanto avevo avuto modo di osservare il potenziale per una mia futura attività lavorativa. E avendo fatto una bella gavetta e soprattutto avendo le competenze specifiche grazie ai miei studi, ho voluto creare un'attività tutta mia. Così è nato "Dante", ristorante di cucina italo-livornese. Qui piace moltissimo».
Dante, già dal nome è un omaggio alla cultura italiana in Canada.
«Il ristorante è nato circa 9 mesi fa e mi sono focalizzato sulla genuinità dei prodotti che importo dall'Italia e che mi consentono di offrire un menù di qualità con piatti della tradizione italiana rivisitati. Ovviamente mi ispiro tanto alla cucina labronica che ho avuto l’occasione di apprezzare grazie alla mia famiglia, soprattutto al mio babbo che ha una vera e propria passione per la cucina. Anche se abbiamo aperto da soli 9 mesi, Dante sta avendo un bel successo tant'è che abbiamo vinto il premio come miglior nuovo ristorante di Ottawa. La nostra clientela che comprende politici (abbiamo avuto l'onore di avere a pranzo il primo ministro) e ambasciatori di diverse nazioni, primo fra tutti l' ambasciatore italiano, mostra entusiasmo sia per il cibo che per il servizio».
E presto nel menù arriveranno cacciucco e fritto misto?
«Esattamente, la nostra bandiera: introdurremo a breve il cacciucco e il fritto misto. Facciamo già i rigatoni cacciuccati. Io dentro al locale mi coccolo i clienti».
Lo spirito tipicamente labronico la aiuta nel suo lavoro di ristoratore in terra canadese?
«Nel mio lavoro lo spirito labronico mi aiuta moltissimo. Il popolo livornese si è sempre storicamente distinto per l'accoglienza. Io voglio pertanto che i miei clienti si sentano accolti nel mio locale, "coccolati ". In questo, oltre che per la qualità e varietà del cibo noi facciamo la differenza. Sento di appartenere a Livorno e porto i livornesi nel cuore ma io vivo bene questa nuova realtà. Livorno rimarrà per sempre la mia meta preferita dei miei viaggi anche per le persone a cui sono affettivamente legato».
Nel suo settore quali differenze nota tra Italia e Canada?
«Rispetto all’Italia, sia in Inghilterra che in Canada, attraverso la meritocrazia vengono premiate le capacità individuali e la dedizione al lavoro e di conseguenza si può fare carriera più rapidamente».
A Ottawa ha trovato veramente una seconda casa?
«Adesso qui ho una compagna e due bambini piccoli, così la mia vita si svolge molto semplicemente dividendo il mio tempo, faticosamente, tra lavoro e famiglia ma sento di aver realizzato i miei sogni».
Cosa le manca delle sue radici?
«Mi manca la parlata e l' umorismo livornese. Per il cibo non ho problemi, quando ho tempo a casa mi cucino i piatti livornesi che mi hanno insegnato i miei genitori. Di Livorno parlerò sempre bene ovunque».
Lei è stato un giovane livornese che ha deciso di lasciare la sua comfort zone e uscire dal “guscio” per cercare la sua strada. Cosa consiglierebbe ai giovani livornesi di oggi?
«È un dato di fatto che i giovani livornesi spesso non riescono ad allontanarsi da questa città e questo può rappresentare un limite alla realizzazione dei loro sogni. Quindi li voglio incoraggiare a uscire dal proprio guscio, fare esperienze all'estero per poi magari ritornare».
Dal ristorante italo-livornese ai progetti di organizzare corsi di pasta fresca a Ottawa.
«Ho vari progetti, oltre che "livornesizzare" il ristorante introducendo piatti tipici, mi sto già preparando per offrire corsi di pasta fresca. Inoltre in futuro vorrei aprire un negozio di pasta fresca con vendita anche di sughi fatti da noi o di lasagne già pronte».
Un giorno si vedrà pensionato a Livorno?
«Non credo di tornare per ora, ma chissà. Forse quando smetterò di lavorare e andrò in pensione potrei tornare. Non credo esista posto migliore di Livorno per la vita da pensionato».
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