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Livorno e la nuova scoperta: una fontana liberty coi giochi d'acqua nella storica serra di Villa Maurogordato

di Francesca Suggi
Livorno e la nuova scoperta: una fontana liberty coi giochi d'acqua nella storica serra di Villa Maurogordato

I volontari Reset: "Era interrata: noi lì per togliere il ceppo di un leccio che stava distruggendo la pavimentazione"

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LIVORNO Giochi d’acqua nella serra magica dei fratelli Gambaro. La belle epoque e gli zampilli di quel che era, a Monterotondo, si rispecchiano nel giallo, rosso e blu di ciò che resta dei vetri di quell’ opera monumentale ottocentesca, in ghisa, di Villa Maurogordato.

Uno spettacolo inaspettato per l’associazione Reset: andare per tagliare una grossa radice di leccio che stava per distruggere la pavimentazione tridimensionale di quel tesoro d’epoca e ritrovarsi davanti tracce di storia da riportare alla luce.


Una storia di acqua. Di zampilli. Una storia di una mini opera idraulica per stregare gli invitati alle serate mondane della dolce vita dell’ epoca. Questo era a Monterotondo. Il buen retiro di ricchi mercanti delle Nazioni. E scoperta dopo meraviglia quella storia continua a raccontarsi grazie al sacrificio, alla passione e al lavoro dei volontari dell’ associazione guidata da Giuseppe Pera. «Eravamo qui per liberare la parte centrale della serra da un gigante ceppo di leccio con radici che stavano distruggendo il pavimento che ora rimonteremo, quando, ripulendo, abbiamo visto che affiorava un tondo dal pavimento e qui la nuova scoperta: una fontana con ben 3 tubi di piombo, qui c’erano giochi d’acqua», meraviglia nelle parole del presidente dei volontari che ormai, un po’ stile Indiana Jones, hanno abituato la città sempre a nuove scoperte.

Le cose belle che nascono per caso. Nella serra di quella villa (oggi resta non troppo degli antichi splendori) che fu acquistata dal commerciante livornese Calamai nel 1771: oltre ad avere la splendida e affrescata casa padronale era una vera e propria azienda agricola con l’uliveto storico e secolare che sempre Reset e Provincia - proprietaria del bene - stanno valorizzando. La famiglia di commercianti greci, i Maurogordato, danno il nome alla dimora: nel 1869 Pandely Maurogordato ne risulta proprietario. La acquistò dal conte Giraud che a sua volta la comprò nel 1771 da Calamai, appunto. Era usata come residenza di campagna. «In questa fontana con la base in cotto abbiamo ritrovato anche lo scarico: era stata costruita perfettamente», continua Pera.

E se oggi possiamo arrivare ad ammirare la storica serra è grazie alla Provincia che anni fa rese accessibile l’area, realizzando vialini che portano all’esterno della serra. E lì ci si accorse di quei lecci che erano cresciuti all’interno.

L’ultimo tolto è quello che ha permesso di riportare alla luce la fontana con 3 zampilli d’acqua, che era interrata. Tra i volontari all’opera c’è anche Anna Roselli, ex direttrice del Museo di Storia Naturale ed ex responsabile ufficio Patrimonio ed Espropri, Servizio museo e programmazione scolastica della Provincia.

In pensione da pochi mesi, lei che adora darsi da fare ed è appassionata di storia, diventa parte della comunità di Reset. «Questa era una vasca con al centro una fontana con giochi d’acqua: resti di tubi in piombo lo dimostrano - e ancora - Abbiamo pure ritrovato lo scarico col tappo». Levato il pavimento, ordinato e numerato, adesso i volontari lo stanno ripristinando. E non si vede la differenza.

«Sotto la serra ci sono i sotterranei, le prese d’aria della vasca che abbiamo ritrovato corrispondono alla volta dei sotterranei. Erano riusciti attraverso queste aperture ad arieggiare la cantina», riprende Pera. Ma che magia. Pensarsi a fine ’800 a godersi gli zampilli della fontana in quella serra meravigliosa, a pianta rettangolare in stile liberty, realizzata nel 1871 in ghisa con vetrate colorate dalla ditta livornese dei fratelli Gambaro, sullo stile delle serre della villa Demidoff a Firenze. Chiude Pera: «Dentro la fontana, inoltre, abbiamo trovato proprio la mezza pietra mancante dell’ingresso della serra: quindi possiamo dire che abbiamo ricostruito per bene l’ingresso, levato due ceppi e scoperto la fontana con giochi d’acqua. Ora abbiamo iniziato a rimontare le mattonelle che formano sul pavimento un disegno tridimensionale da valorizzare».l

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