Il giallo
Livorno, è morto Maurizio: la città piange un pilastro della Curva Nord
Aveva 65 anni: lascia la moglie Fiorella e il figlio Matteo
LIVORNO. «Ci ha visto crescere tutti in curva». Non esiste tifoso amaranto che non conoscesse Maurizio Bargagna. Dal ragazzino all’ultras di prima generazione, praticamente tutti ricordano il suo cuore amaranto. E la notizia della sua morte, avvenuta dopo una malattia all’ospedale di Livorno, ha squarciato il cuore della curva labronica. Bargagna aveva compiuto 65 anni tre giorni fa e lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che gli volevano bene. In quelli degli amici del tifo livornese e in quelli degli ex colleghi. E, soprattutto, in quelli della moglie Fiorella e del figlio Matteo.
Il lavoro
Originario di piazza Magenta e con un passato da dipendente della Continental, Bargagna era in pensione da due anni e la sua è stata una vita all’insegna del Livorno calcio.
I gruppi ultras
È stato infatti uno dei fondatori del gruppo “Ultras Fossa” (attivo tra gli anni Settanta e Ottanta) ed era attivissimo nel mondo del tifo organizzato fin dagli albori. Per questo i supporters della curva nord oggi piangono un amico che «ha attraversato e cresciuto calcisticamente tutte le generazioni». Tanti sono i ricordi di quanti l’hanno conosciuto allo stadio che adesso si stringono, esprimendo cordoglio, intorno alla famiglia.
«Un grande amico»
Chi conosceva “Izio” lo descrive come un «bravissimo uomo». Come un amico affettuoso che aveva sempre una parola buona per tutti, oltre che come una persona verace dalla battuta sempre pronta, caratterizzato da quello spirito sagace tipico della nostra città.
«Sempre presente»
E fino a che ha potuto è stato lì, in curva, a tifare. Vento e pioggia non lo spaventavano di certo. Così come non si tirava indietro quando bisognava prendere auto o bus per andare in trasferta. «Ciao Mau – è uno dei messaggi pubblicati sui social dagli amici – un altro pezzo di curva che se ne va. Rimarrai sempre nei nostri ricordi». E, ancora, «Dagli anni settanta fino ai giorni nostri non hai mai mollato. Buon viaggio fratello. E grazie di tutto».