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Il caso

Livorno, pignorati i gettoni del consigliere comunale Alessandro Perini: il motivo

di Martina Trivigno

	Alessandro Perini
Alessandro Perini

La replica del consigliere di Fratelli d’Italia: «Non ho ricevuto alcuna comunicazione»

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LIVORNO. L’Agenzia delle Entrate ha pignorato i gettoni di presenza del consigliere comunale Alessandro Perini. Secondo quanto si apprende, l’esponente in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia ha un debito con l’Agenzia di circa 20mila euro e, da qui, l’atto di pignoramento dei crediti verso terzi.

Come funziona

La procedura esecutiva da parte dell’Agenzia delle Entrate prende avvio con il pignoramento che può avere come oggetto somme, beni mobili e immobili. In questo caso il pignoramento riguarda i crediti che il debitore ha verso terzi. In pratica con questa procedura si richiede a un terzo (in questo caso il Comune di Livorno) di versare direttamente all’Agenzia delle entrate-Riscossione quanto dovuto dal debitore (Perini). Se il pignoramento riguarda stipendi, salario o qualsiasi altra indennità che deriva dal rapporto di lavoro o di impiego, esistono per l’Agente della riscossione alcuni limiti: fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo; tra 2.500 e 5mila euro la quota pignorabile è un settimo; sopra i 5mila euro la quota pignorabile è un quinto.

In ogni caso il Comune (nella persona del legale rappresentante dell’ente) non può disporre delle somme pignorate, mentre il debitore deve astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito le somme oggetto di pignoramento, pena sanzione di legge. Secondo quanto disposto, quindi, viene intimato a Palazzo Civico di pagare nel termine di 60 giorni dalla notifica dell’atto.

Sia chiaro: un consigliere comunale, anche se soggetto a pignoramento, ha comunque diritto al gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle commissioni, purché sia presente ad almeno un punto all’ordine del giorno. L’importo del gettone di presenza è stabilito dagli enti locali e può variare: nel caso del Comune di Livorno ammonta a circa 50 euro.

La replica

Il consigliere Perini, contattato dal Tirreno e contestando dal Giappone la pubblicazione della notizia che lo riguarda, evidenzia che «il Comune, che è solo destinatario di questa richiesta da parte di Agenzia delle Entrate-Riscossione, non ha informato neanche il sottoscritto di questa procedura di pignoramento». Sempre l’esponente di Fratelli d’Italia precisa quanto segue: «Ho dato mandato al mio commercialista di fare le dovute verifiche sulle cartelle ma ribadisco che dall’ente non ho ricevuto alcuna comunicazione in merito al mio gettone di presenza».

«Sono in viaggio di nozze, un momento che dovrebbe essere speciale nella vita di ogni persona e che invece viene utilizzato per colpirmi e che ferisce anche i miei affetti più cari – conclude il consigliere comunale – . Se qualcuno sperava così di trovarmi fiaccato, mi troverà rinvigorito in ogni mio spirito di iniziativa».


 

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