Livorno: la sorpresa di Piero Neri alla moglie premiata per i 50 anni in Croce Rossa
I ricordi della signora Gabriella: «Quante domeniche con gli anziani del Pascoli»
LIVORNO C’erano alcune fra le amicizie più care, i figli e i nipoti. Ma soprattutto il marito, Piero Neri, che è riuscito a portarla senza alcun sospetto alla sede della Croce Rossa, architettando una scusa plausibile per una persona che può non essere aggiornata sugli eventi sportivi cittadini. “Mi accompagni in comune dove c’è una cerimonia del Palio Marinaro per la premiazione del Borgo Cappuccini?”. Niente di strano, per la signora Gabriella. Sa bene lei, che l’armo bianconero, il Costante Neri, è nella storia di famiglia. Ignora sul momento, invece, che il Palio ci sarà nel pomeriggio e nessuna premiazione del vincitore si fa prima di una gara.
Il presidente di Confindustria, termina il ricamo del proprio piano, avvisando in zona Cesarini la consorte di aver ricevuto informazione su una variazione del programma: siccome sembra che a palazzo civico non si riesca a contenere tutti gli invitati, ecco che è diventato necessario spostare tutto alla Croce Rossa di via Lamarmora. Così il cavaliere riesce a non destare alcun sospetto, nascondendo fino all’ultimo istante che in realtà, ad essere celebrata era proprio l’amata consorte Gabriella che avrebbe ricevuto, dopo mezzo secolo di attività nei ranghi e con alto spirito di servizio, la benemerenza di eccellenza concessa dalla Croce Rossa internazionale, su richiesta di quella italiana.
Una bugia piena d’amore, che lo stesso Neri ha raccontato poi agli intervenuti strappando sorrisi. Anche della signora Gabriella.
«Avevo già l’attestato dei 25 anni di appartenenza – dirà lei poco dopo – e reputavo prossimo quello dei 50 che per me rappresenta una tappa che rispecchia il mio percorso in favore di chi ha bisogno. Mai, però avrei pensato di meritare un riconoscimento di così alto significato. Ricordo ancora i tempi, e mi sembra ieri, di quando la domenica mattina, mi recavo assieme ad altre volontarie a Riseccoli, dove c’era una volta il Pascoli, per assistere gli anziani ed aiutarli a mangiare. È passato qualche anno, ma ho sempre l’entusiasmo di allora».
L’occasione è stata buona, da parte del presidente locale Giacomo Artaldi, supportato dalla volontaria di lungo corso Anna Ferrucci, per ripercorrere in pochi minuti le qualità espresse dalla Cri Livorno, un comitato che da dieci anni è riuscito a riorganizzarsi, sviluppando nuove attività e giudicato dai vertici nazionali fra i tre migliori d’Italia con Milano e Treviso.
Un modello che sarà oggetto di studio per essere adottato un po’ ovunque, riuscendo ad assistere 2500 famiglie attraverso un lavoro allo sportello con soli quattro dipendenti e la preziosa opera di tutti i volontari. Non solo fornendo beni primari, ma anche grazie a psicologi e assistenti sociali, mirando a restituire autonomia. Per non parlare delle operazioni legate alla protezione civile e all’emergenza sbarchi con Livorno porto sicuro.
Piero Neri ha ringraziato la Croce Rossa per il contributo che rende ogni giorno alla collettività: «Il volontariato in Italia è una delle cose che funzionano meglio, la vostra opera è encomiabile e la famiglia Neri per quello che potrà fare, sarà sempre disponibile». l