Livorno e il successo della scultura monumentale di Cesare Catania in Fortezza
Piramidi rovesciate e sfere cave: oltre 150 persone all’evento “Nel Cuore della Terra: L’Abbraccio che Unisce”
LIVORNO Tra arte monumentale, cinema d’autore e dialogo culturale: grande successo della la visione inclusiva di Cesare Catania in Fortezza Nuova.
L’evento “Nel Cuore della Terra: L’Abbraccio che Unisce”, ideato e diretto dall’artista è piaciuto. L’iniziativa, gratuita e aperta al pubblico, ha visto la partecipazione entusiasta di oltre 150 persone, e si è affermata come un importante momento di cultura condivisa. Promosso dalla Galleria Fidanda e dalla Scc Società Costruzioni Capannoni srl, con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Livorno e Camera di Commercio Maremma e Tirreno, l’evento ha saputo intrecciare linguaggi artistici diversi in un’unica narrazione accessibile e coinvolgente.
Fulcro dell’evento è stata la presentazione della scultura monumentale Il Cuore della Terra – Phy Version, alta oltre 4 metri e realizzata con un complesso equilibrio tra piramidi rovesciate e sfere cave. L’opera – simbolo della tensione tra stabilità e trasformazione – è stata descritta dallo stesso Catania come “l’unione tra la perfezione della madre (la sfera) e il desiderio di cambiamento dell’uomo (la piramide)”. Grazie alla tecnologia phygital, i visitatori hanno potuto vivere l’opera anche in realtà aumentata, trasformandola in una scultura cinetica ed emozionale, capace di parlare a tutte le generazioni.
Durante la serata è stata inoltre svelata la prima delle 8 sculture uniche in formato ridotto (80 cm – Ed. 1 – Ver. 1 – 8/8), che nei prossimi mesi entreranno a far parte di collezioni private in Italia e all’estero.
A seguire, è stato proiettato in anteprima mondiale fuori dai circuiti festivalieri il cortometraggio L’Immaginazione di un Bambino, scritto e diretto da Cesare Catania. Vincitore di oltre 50 premi internazionali e selezionato in più di 150 festival, il film – privo di dialoghi – esplora la maturazione dell’artista attraverso lo sguardo puro dell’infanzia, in un viaggio visivo tra memoria, simboli e libertà creativa.
La serata si è conclusa con il talk L’Abbraccio che Unisce, moderato da Edoardo Callegari, direttore del Piccolo Museo della Poesia. Tra gli ospiti, la regista Meri Dishnica ha sottolineato il valore del cortometraggio come linguaggio democratico, mentre la poetessa Stefania Giammillaro ha offerto una lettura intensa della parola poetica come spazio di resistenza e architettura emotiva. Il pubblico ha partecipato con interesse al dibattito, confermando l’importanza dell’arte come strumento di relazione e riflessione collettiva.
L’intero evento si inserisce nel percorso del Manifesto di Arte Contemporanea redatto da Cesare Catania, che promuove un’arte inclusiva, tecnologica ma profondamente umana. «Questa è un’opera che accoglie, costruisce, connette», hanno commentato i galleristi Giacomo Fidanzi e Andrea Giomi della Galleria Fidanda. Dal lato tecnico, Scc ha sostenuto la realizzazione della scultura: «Un progetto che unisce ingegneria e valore umano», ha affermato la direzione.